Honda HRC conclude i test di Buriram in modo positivo e con molto ottimismo da parte di Luca Marini e Joan Mir: c’è un margine di miglioramento, ma ancora molto lavoro da fare
Conclusi ufficialmente i due giorni di test a Buriram, il team Honda, ancora alla ricerca di solidi risultati dopo l’addio di Marc Marquez, può concedersi un piccolo sorriso. Nella prima giornata, Luca Marini ha chiuso in sesta posizione, mentre Joan Mir si è fermato appena fuori dalla top ten. Oggi, invece, Mir è riuscito a entrare tra i primi dieci, scambiandosi di fatto la posizione con il compagno di squadra, sceso al quattordicesimo posto. (QUI tutti i risultati della giornata).

Ancora distanti dai top team, ma con una moto che, secondo lo spagnolo, è già più competitiva rispetto al 2023. Con il giusto lavoro, il gap potrebbe ridursi ulteriormente.
Le parole di Mir e Marini al termine dei test
Mir aveva già espresso pubblicamnete il suo buon feeling con la moto, definendo questo pre-campionato il migliore da quando è approdato nel team giapponese e battezzando quella del 2025 “la Honda migliore“.
“La simulazione della Sprint di oggi è andata molto bene”, ha dichiarato ai microfoni di SkySport MotoGP. “E’ andata molto meglio di quello che mi aspettavo. Mi sentivo bene e potevamo concludere li i test. Abbiamo montato una gomma, non due come gli altri e abbiamo confermato che le sensazioni sono buone.”
“Ci manca un po’ il motore, è questa la verità. Il bilanciamento della moto è buono e l’aerodinamica funziona meglio cosi come il telaio. La moto si lascia guidare in un modo con il quale è possibile attaccare e questo mi piace.” Infine conclude: “Ci sono ancora alcune cose che dobbiamo migliorare, ma adesso è tempo di allenarci duramente prima di tornare qua per la gara.”
Positività anche da parte di Marini: “Sicuramente siamo più avanti rispetto allo scorso anno, anche se dobbiamo vedere se lo sono anche gli altri. È quello il concetto. Però dobbiamo rimanere positivi, sapendo che durante la stagione dovranno arrivare aggiornamenti.”
Foto: Joan Mir, Honda HRC