Nell’evento spettacolare di Londra la Ferrari ha presentato la nuova vettura che prenderà parte al campionato 2025.
E’ un nuovo capitolo, inevitabilmente storico, che inizia per la Ferrari. Questa sera, in occasione dell’evento spettacolare di Londra, il Cavallino Rampante ha presentato prima la livrea e poi (attraverso un rendering) la vettura che prenderà parte al campionato 2025 di Formula 1.
Una creatura, nata dal Progetto 677, completamente rinnovata rispetto a quella che ha ben figurato per larghi tratti della stagione scorsa e che, attraverso una nuova visione, può e deve lottare per entrambi i titoli mondiali. La pista darà le prime risposte nei test (in programma tra una settimana in Bahrein) ma la sensazione è che la Rossa non possa nascondersi in questo 2025: gli obiettivi sono più che chiari.
L’arrivo di Lewis Hamilton rappresenta la ciliegina su un torta che poggia le sue basi in tutti i settori della gestione sportiva con un rinnovamento importante: dalla nuova galleria del vento progettata da Renzo Piano alle gestione dei vari sponsor da parte di Benedetto Vigna passando per l’ingaggio del sette volte campione del mondo, c’è tutto per costruire una stagione davvero importante.
Le prime novità riguardando proprio l’aspetto estetico della vettura con una tonalità di rosso più scura (confermate le anticipazioni) ed un ritorno importante del bianco che ricorda molto le vetture dei primi anni 2000 e quella della del 2016, guidata da Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen. Per quanto concerne il colore, come detto, ritorno al rosso opaco come la F1-75 che tanto bene aveva fatto nella prima metà della stagione 2022.
Una vettura, la SF-25, che si presenta nuova al 99%, come anticipato più volte dalle parole di Frederic Vasseur, che inevitabilmente poggia per le basi per un rinnovamento del comparto ingegneristico e dei vari progettisti che hanno permesso al Progetto 677 di evolversi in maniera continua e con progressi costanti in galleria del vento.
Entriamo nel dettaglio: la nuova Ferrari ha una struttura completamente diversa rispetto a quella che l’ha preceduta a cominciare dal nuovo telaio, allungato di 25mm nella parte anteriore, che ospita la sospensione pull-rod. I vari tecnici della Ferrari hanno fatto un lavoro importantissimo e minuzioso cercando di spostare i carichi al posteriore cercando di bilanciare il comportamento della vettura nelle curve lente e in quelle veloci.
Nuova di zecca anche la scatola del cambio che dovrebbe essere più corta rispetto all’attuale telaio in modo tale da permettere a Lewis Hamilton di agire con un cambio più arretrato, cosa che non era riuscito ad ottenere nel suo ultimo biennio in Mercedes. La sospensione anteriore ha uno schema pull-rod per motivi strettamente aerodinamici al fine di consentire un passaggio d’aria più facilitato verso il fondo.
Da notare anche la zona anteriore con il muso più snello rispetto a quello della SF-24 cercando, dunque, una riduzione del drag. La scelta può essere strettamente legata a ciò che accadrà dal Gran Premio di Spagna con la modifica dei flap anteriori (e la loro flessibilità) che dovranno essere ridisegnati secondo regolamento. Lavoro importante e visibile nell’immediato sulle pance che appaiono più scavate in modo tale da aumentare, seppur lievemente, la portata del flusso verso il fondo della vettura.
Nella parte superiore, invece, si può notare il ritorno della vasca che, andando verso la coda della SF-25, diventa più profonda. Il fondo è un’evoluzione di quello già portato nelle ultime gare del 2024 con il barge board che all’esterno chiude il canale Venturi e la presenza di una sorta di cresta con quattro denti che funzionerà da generatore di vortice. Nessuna modifica rilevante all’airbox che resta triangolare.
La sospensione posteriore della SF-25 resta pull-rod con i cinematismi che sono stati ridisegnati per migliorare il grip in trazione, componente da non sottovalutare soprattutto in qualifica. I freni adottano l’impianto Brembo 2024 che non è stato modificato. L’ala posteriore, interamente bianca, si rifà molto all’idea Mercedes soprattutto negli attacchi laterali dell’ala mobile che assomigliano a quelli della W15.