Gran Premio di Cina, 5 momenti da ricordare sul circuito di Shanghai

di Marco De Gaspari

Dall’ultima vittoria di Schumacher al millesimo Gran Premio della storia della Formula 1: cinque episodi sul circuito di Shanghai

2004: Barrichello vince sul nuovo circuito

Il 2004 segnò il debutto del Gran Premio di Cina, destinato a ospitare la Formula 1 sul circuito di Shanghai – almeno inizialmente – fino al 2011. Le qualifiche regalarono subito un colpo di scena: Schumacher, a sorpresa, fu relegato in fondo alla griglia a causa di un testacoda nel giro lanciato. Ne approfittò Barrichello che, reduce dal successo di Monza nel turno precedente, scattò nuovamente dalla pole position.

Gran Premio di Cina, 5 momenti da ricordare sul circuito di Shanghai
Gran Premio di Cina, 5 momenti da ricordare sul circuito di Shanghai

Una gara che in realtà aveva una rilevanza piuttosto bassa, visto che entrambi i titoli erano già arrivati a Maranello: Schumacher aveva conquistato il suo quinto mondiale di fila qualche gara prima in Belgio, mentre la Ferrari si era aggiudicata il titolo costruttori per la sesta volta consecutiva. Questo non tolse la gioia a Barrichello, che vinse in grande stile davanti a Button e Räikkönen, ottenendo la sua nona e ultima vittoria alla guida della Ferrari.

2006: l’ultimo acuto di Schumacher

Il circuito di Shanghai si tinse nuovamente di rosso Ferrari, questa volta grazie a Michael Schumacher, al suo ultimo successo in carriera. La sessione di qualifiche non avrebbe lasciato presagire un successo della Ferrari del tedesco, arrivato solamente sesto, ben distante dalla prima fila occupata rispettivamente dalle Renault di Alonso e Fisichella.

La gara si disputò prevalentemente sul bagnato, a causa della pioggia caduta nelle ore precedenti al Gran Premio. Il fattore decisivo per Schumacher furono le gomme: all’epoca, la Formula 1 non aveva un unico fornitore di pneumatici, con Bridgestone e Michelin a spartirsi le scuderie. Sembrava che le monoposto equipaggiate con pneumatici Michelin fossero avvantaggiate su un tracciato in quelle condizioni, ma la situazione si ribaltò. Man mano che la pista si asciugava, la Ferrari gommata Bridgestone riuscì a risalire la china, con Schumacher protagonista di una lenta ma costante rimonta.

Gran Premio di Cina, 5 momenti da ricordare sul circuito di Shanghai
Gran Premio di Cina, 5 momenti da ricordare sul circuito di Shanghai

Il tedesco riuscì a portarsi a ridosso delle prime posizioni e, approfittando di alcuni problemi ai box e in pista per Alonso e Fisichella, prese il comando della gara. Lo spagnolo tentò in ogni modo di riconquistare la leadership, ma Schumacher riuscì a resistere fino al traguardo, conquistando la sua 91ª e ultima vittoria in carriera. Il trionfo del Kaiser a Shanghai alimentò le speranze di un clamoroso ottavo titolo mondiale, prima che il motore della sua Ferrari lo tradisse a Suzuka.

2007: l’errore fatale di Hamilton

Vincere il mondiale piloti con la McLaren, alla prima stagione in Formula 1, davanti a un compagno di squadra “ingombrante” come Fernando Alonso, sarebbe stato troppo anche per Lewis Hamilton. Nel 2007, arrivati al Gran Premio di Cina – il penultimo appuntamento in calendario – il britannico era in testa alla classifica piloti, con 12 punti di vantaggio su Alonso e 17 su Räikkönen. Una vittoria, insieme a diverse combinazioni di piazzamento degli avversari, lo avrebbero reso campione del mondo con una gara d’anticipo.

Gran Premio di Cina, 5 momenti da ricordare sul circuito di Shanghai
Gran Premio di Cina, 5 momenti da ricordare sul circuito di Shanghai

Partito dalla pole position, il britannico respinse sin da subito gli attacchi dei rivali, iniziando a scavare un buon margine di vantaggio. Verso la metà della gara la pioggia creò qualche grattacapo a Hamilton nella gestione delle gomme. La scuderia non lo richiamò ai box al sorgere dei problemi, poiché Räikkönen si faceva sempre più minaccioso negli specchietti.

Quando lo situazione in pista diventò insostenibile, Hamilton venne richiamato ai box per il cambio. Con le gomme ormai ridotte alle tele, il pilota della McLaren finì per andare lungo al momento di imboccare la corsia dei box, compromettendo la sua gara. Il suo ritiro spianò la strada a Räikkönen, che vinse e riaprì la lotta per il titolo, prima di trionfare definitivamente nella gara successiva a San Paolo. Ma quella è un’altra storia.

2010: lo strano caso di Buemi

La carriera di Sébastien Buemi in Formula 1 è durata pochi anni, dal 2009 al 2011, trascorsi interamente alla Toro Rosso. Un periodo breve, ma sufficiente per renderlo protagonista di uno degli incidenti più bizzarri mai accaduti. Nel corso delle prove libere del Gran Premio di Cina del 2010, il pilota svizzero stava percorrendo il lungo rettilineo che porta alla brusca curva 14. Al momento della frenata, lanciato a più di 300 km/h, Buemi perse entrambe le ruote posteriori. Letteralmente.

Quando il pilota iniziò la frenata, entrambe le sospensioni anteriori della sua monoposto cedettero, con le ruote che finirono per staccarsi dai supporti. Una di queste addirittura superò la rete di protezione, sfiorando un cameraman e distruggendo la sua telecamera. Buemi ne uscì illeso, ma sin da subito si rincorsero le voci sulla possibile motivazione dietro un’incidente così singolare, e potenzialmente pericoloso. La spiegazione arrivò direttamente dalla Toro Rosso, che attribuì la colpa a un difetto di una partita di nuovi portamozzi, appena montati e non collaudati prima. Solo un grande spavento, dunque, ma l’incidente di Buemi resta ancora oggi uno dei più strani mai visti in Formula 1.

2019: il millesimo GP della storia

L’edizione del 2019 a Shanghai coincise con il millesimo Gran Premio nella storia della Formula 1. Per l’occasione, nei giorni precedenti la gara, furono organizzati eventi celebrativi per onorare questo traguardo storico nel mondo del motorsport, con caschi, tute e monoposto d’epoca a fare da cornice.

Gran Premio di Cina, 5 momenti da ricordare sul circuito di Shanghai
Gran Premio di Cina, 5 momenti da ricordare sul circuito di Shanghai

Il clima di festa fuori dal circuito venne forse reso meno avvincente dalla gara, tutt’altro che combattuta. Era l’epoca del dominio Mercedes, con le altre scuderie costrette il più delle volte a rincorrere. Già dalle qualifiche si poteva capire che la gara sarebbe stata a senso unico, visto che Bottas – vincitore della gara di apertura in Australia – ottenne la pole position davanti a Hamilton.

Complice una partenza tutt’altro che positiva, Bottas finì per perdere la posizione a favore del compagno di squadra. A conferma dello strapotere della Mercedes, entrambe le monoposto vennero richiamate ai box nello stesso giro, con i meccanici che eseguirono un doppio pit stop da manuale. Vinse Hamilton, con Bottas a completare la terza doppietta in tre gare, cosa che non accadeva dal 1992, quando la Williams riuscì a fare lo stesso. Il Gran Premio di Cina del 2019 è stato anche l’ultima volta che si è corso sul circuito di Shanghai prima che l’epidemia di COVID-19 lo escludesse dal calendario, salvo poi tornare nel 2024.

Foto: Formula 1, Rainer W. Schlegelmilch, Mercedes-AMG PETRONAS F1 Team

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