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Red Bull, debutto da incubo per Lawson: cos’è andato storto?

Red Bull, debutto da incubo per Lawson: cos'è andato storto?

Red Bull, debutto da incubo per Lawson: cos'è andato storto?

Liam Lawson ha etichettato come “terribile” il suo primo weekend in Red Bull. Problemi alle gomme e mancanza di ritmo: promuoverlo è stata davvero la scelta giusta?

Il primo weekend di Liam Lawson come pilota Red Bull non è andato come desiderato. 18esimo in qualifica e ritirato in gara, il pilota neozelandese ha vissuto un fine settimana da incubo dall’inizio alla fine, senza mai sembrare in controllo della situazione. “Io e il team abbiamo lavorato molto per preparaci alla stagione. Per me è come una gara di casa”, aveva spiegato fiducioso alla vigilia. Scopriamo cosa è andato storto.

Red Bull, debutto da incubo per Lawson: cos'è andato storto?
Red Bull, debutto da incubo per Lawson: cos’è andato storto?

Il GP di Australia si mette male già al venerdì. Nelle FP1, Lawson tocca il muro e danneggia il fondo della sua RB21 dopo essere andato sopra ad alcuni cordoli. Nelle FP2, poi, non c’è ritmo né con le gomme soft ne con le medie. La prima giornata si chiude con un 16esimo e un 17esimo posto, ben lontano dal compagno Verstappen (P5 e P7). Non riusciamo a individuare il motivo per cui è stato così difficile finora. Dobbiamo migliorare il passo sul giro secco, ma anche il long run non è stato eccezionale”, il suo commento al termine del venerdì.

Al sabato, la situazione non migliora, anzi: Lawson perde tutte le FP3 per un problema tecnico. Una volta arrivato in qualifica, fatica a trovare grip e termina con un misero 18esimo posto, venendo eliminato in Q1 mentre Verstappen si prende la terza posizione.

Red Bull, debutto da incubo per Lawson: cos’è andato storto?

“Dopo aver saltato le FP3, sapevamo che l’inizio delle qualifiche sarebbe stato difficile, visto che abbiamo perso molta preparazione con le gomme soft rispetto agli altri – spiega Lawson dopo il Q1 – Ovviamente, andare fuori pista nel secondo giro ha un po’ scombussolato tutto. L’ultimo giro era buono fino all’ultimo settore, eravamo circa mezzo secondo più veloci e avremmo dovuto continuare a migliorare, ma ho avuto un calo significativo con le gomme e ho commesso un errore. È il motivo principale per cui siamo fuori; è stato stupido da parte mia”.

“Mi piacerebbe che arrivasse un po’ di pioggia per rimescolare le carte a nostro favore”, ha aggiunto. Domenica, la pioggia arriva, ma la storia rimane la stessa. Cercando di recuperare posizioni, Lawson risale fino alla 14esima posizione prima che le sue gomme inizino a degradare, facendogli perdere ritmo prezioso.

Red Bull, debutto da incubo per Lawson: cos’è andato storto?

Quando la pioggia torna ad intensificarsi verso la fine della gara, è tra i piloti che cercano di restare fuori, sperando che il circuito si asciughi velocemente. Questo non succede, però, e il numero 30 della Red Bull si gira e termina la sua gara anzitempo contro le barriere.

È stato un weekend terribile. Oggi siamo stati troppo lenti all’inizio e poi abbiamo rischiato. Ci è quasi andata bene, ma alla fine non ha funzionato. Nel primo stint con le intermedie non avevamo davvero il passo e abbiamo avuto troppi problemi con l’anteriore. Con le gomme slick siamo stati abbastanza competitivi per un paio di giri, ma poi ha ricominciato a piovere. A quel punto ho smesso di spingere perché era troppo bagnato e stavo solo cercando di restare in pista”.

Le gomme sono un problema comune a entrambi i piloti Red Bull. Verstappen, però, riesce a “guidarci sopra” e ad ottenere ottimi risultati. Lo stesso non si può dire per Lawson: ingaggiato per migliorare le prestazioni di Sergio Perez, sta replicando le performance dell’ex pilota messicano. La macchina non sarà certamente la migliore del lotto e il pilota di Hastings è alla sua prima stagione completa, ma Verstappen è sempre rimasto in top 3 con quella che, al peggio, sembra essere la terza potenza della griglia.

Red Bull, debutto da incubo per Lawson: cos’è andato storto?

Il pretesto del rookie, poi, regge fino a un certo punto: un altro debuttante, Kimi Antonelli, è partito 16esimo ma ha concluso in quarta posizione, dimostrando che con una buona vettura si possono recuperare posizioni. La promozione di Lawson è stata troppo anticipata? Red Bull non ha imparato dagli errori commessi con Gasly e Albon? Queste domande troveranno una risposta accurata solamente nel corso della stagione.

“Liam non ha avuto la fortuna dalla sua parte, ma è un pilota forte”, ha commentato il team principal Christian Horner domenica. Una gara non fa primavera, ma se guardiamo ai risultati di Tsunoda con una Racing Bulls decisamente meno competitiva (quinto in qualifica e 11esimo in gara, davanti a Lawson per il settimo weekend consecutivo e a una Red Bull in 4 degli ultimi 6), non è difficile ipotizzare che la scelta giusta, forse, sarebbe stata un’altra.

Foto: Oracle Red Bull Racing

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