Uno dei gran premi che i Tifosi della Ferrari difficilmente scorderanno: il GP di Suzuka 2000, la prima incoronazione di Schumacher in rosso
“L’ultima chicane, poi l’ultima curva prima del traguardo… Michael Schumacher ce l’ha fatta! Sì! Campione del mondo! Riporta il titolo a Maranello, dopo ventuno anni di attesa! La bandiera a scacchi sventola sul cavallino rampante!“
Così Gianfranco Mazzoni commentava l’ultima chicane prima del traguardo al GP di Suzuka 2000, 25 anni fa, in quello che era il primo titolo Mondiale di Schumacher in Ferrari.
Un commento che, ascolto dopo ascolto, non stanca di emozionare. Con la Ferrari a digiuno di vittorie iridate da ormai 21 anni (l’ultimo campione del Mondo era stato il sudafricano Jody Scheckter nel 1979), proprio il Kaiser era stato indicato come “messia” per la squadra di Maranello.
Una gara con il cuore in gola
Dopo un inizio di stagione feroce ed un’estate un po’ più infelice, Schumacher si è trovato a fine stagione con un pacchetto dominante: la Ferrari F1-2000 era molto competitiva nelle mani del tedesco e l’unico che sapeva tenere il suo ritmo era la McLaren Mercedes di Mika Hakkinen. Arrivano alla penultima tappa stagionale, il GP di Suzuka con solo 8 punti di distacco, comunque un buon bottino per il tedesco (con il sistema di punteggio vecchio).
Già dalle qualifiche Mika e Michael si confermano di un altro sport: la pole la strappa la Ferrari con un 1’35”825, 9 millesimi davanti al rivale. Il primo inseguitore è David Coulthard, a 4 decimi. Un abisso. Ad Hakkinen serve scavalcare Schumi per tenere in vita il discorso mondiale, Michael deve vincere per garantirsi il terzo campionato in carriera, il primo sulla rossa, l’ambizione di ogni bambino.
Giro dopo giro i due macinano secondi. Già dalla prima curva, teatro di scontri storici in passato, i due impongono il proprio ritmo. Hakkinen prende la posizione già dal primo giro e si dimostra intenzionato a mantenerla. Cosa che avviene dopo il primo giro di pit-stop. Il sogno mondiale è già rimandato all’ultima gara?
Michael Schumacher è in Ferrari per vincere ed una spinta arriva dal cielo. Letteralmente. A Suzuka inizia a piovere e come nella più classica delle tappe giapponesi, la pioggia non è da sottovalutare. La seconda sosta il finlandese la effettua al giro 37, il Kaiser 3 giri dopo. 3 giri infuocati, che, combinati al pit-stop in soli 6,5 secondi, hanno permesso alla Ferrari di Jean Todt e Ross Brawn di capitalizzare un maestoso overcut. Schumacher è in testa al GP di Suzuka.
L’arcobaleno sopra Suzuka è di colore rosso
A Maranello ed in tutta Italia sono le 7 di mattina, ma per le strade sembra l’ora di punta di qualsiasi grande città. La sede della Ferrari è piena di appassionati, i bambini festeggiano il primo titolo della rossa della loro vita, i più grandi tornano a gioire dopo 21 anni di agonia. Michael Schumacher è riuscito nella sua missione: riportare la Ferrari sul tetto del Mondo.
A meno di una settimana dal GP di Suzuka, la Ferrari si trova nel secondo periodo di digiuno più ampio della sua storia, proprio a seguire dei 21 anni tra 1979 e 2000 e si ritrova in squadra due piloti molto amati dal pubblico, proprio come lo era stato per Schumacher. Vedremo in quanto tempo Hamilton e Leclerc riporteranno il sorriso sui Tifosi.
Quell’8 ottobre del 2000 è solo l’inizio di uno dei capitoli di storia più dolci di questo sport: il rapporto tra Schumacher e la Ferrari, concluso nel 2006 dopo 5 mondiali e stagioni dominate da cima a fondo. Ma la vittoria sotto le nubi del Giappone rimarrà per sempre nel cuore dei Tifosi Ferrari come la fine di sofferenze ventennali, per mano del Kaiser. Per mano di Michael Schumacher.
Foto: Scuderia Ferrari HP