Le novità portate da Red Bull non sembrano dare l’effetto sperato, lo confermano le dichiarazioni di Verstappen e Tsunoda.
La Red Bull aveva promesso delle novità in vista del Gran Premio del Giappone, oltre alla livrea, ma nelle prime due sessioni di libere queste non hanno avuto l’effetto speravo. Dopo una mattinata buona, con Verstappen quinto e Tsunoda sesto, i due piloti non sono riusciti a replicare le stesse prestazioni nel pomeriggio con una certa fatica nel cercare il giro secco. Lo confermano le dichiarazioni degli stessi piloti al termine del venerdì di Suzuka.

Questo il commento del quattro volte campione del mondo: “Ovviamente, è stato caotico con tutti quelle bandire rosse per cui, come tutti, non siamo riusciti a completare il programma. È stata una giornata difficile per noi perché volevamo provare cose nuove con la vettura, ma molte non sembrano funzionare come avremmo voluto. È difficile anche completare il giro: c’è bisogno di tanta fiducia e impegno su questa pista, e al momento ho ancora del lavoro da fare; ero sulla soft, che richiede molta gestione, e non si riesce a spingere, per questo ho fatto solo tre giri veloci alla fine, che non danno chissà quale lettura. Credo che Yuki abbia cominciato col piede giusto, nonostante le due sessioni caotiche. Speriamo di aver più tempo nelle FP3, ma tutto sommato non è stata una giornata facile”.
E’ andata decisamente peggio, per quanto concerne la seconda sessione, a Yuki Tsunoda che ha chiuso la seconda sessione al diciottesimo posto e con tante difficoltà nel giro secco. Il pilota nipponico ha commentato così il suo venerdì: “La prima sessione è andata meglio del previsto. È un buon inizio, anche se nelle FP2 non sono riuscito a segnare un tempo a causa delle difese bandiere rosse. C’è del lavoro da fare, forse c’è qualcosa che dobbiamo esaminare, dobbiamo rivedere i dati per domani, ma nel complesso fino ad ora è andata bene. Vedremo come andranno le qualifiche domani. La vettura è un po’ diversa rispetto al simulatore, forse un pochino sul feeling con la macchina, ma è naturale. Diciamo che le cose in macchina sono un po’ più estremizzate”.
Foto: X Oracle Red Bull