Cosa c’è dietro alle ultime prestazioni di Carlos Sainz in Williams? Parla lo spagnolo

di Letizia Ganci

Carlos Sainz in Williams non sta brillando come gli appassionati si aspettavano e, forse, speravano. Ecco cosa ha detto lo spagnolo alla vigilia dell’appuntamento in Bahrein.

A partire dalle 13:30 della giornata di domani, 11 aprile, la Formula 1 tornerà sul circuito di Sakhir per accogliere la sessione inaugurale del quarto round di questa edizione, teatro della tre giorni di test di fine febbraio, durante cui si era avuta l’opportunità di vedere ufficialmente Carlos Sainz a bordo di una monoposto Williams, dopo l’appuntamento a Yas Marina per i test di fine stagione. Allora il madrileno si era mostrato sin da subito ai vertici della classifica e questo aveva fatto ben sperare che i risultati ottenuti a Maranello sarebbero potuti essere replicati anche alla corte di James Vowles; tuttavia, così non è stato.

Durante la solita conferenza stampa che anticipa il weekend di gara, l’ex numero 55 della Scuderia Ferrari – rispondendo alla domanda posta da David Croft, giornalista di Sky Sport UK – ha illustrato le principali difficoltà che stanno emergendo alla guida della FW47, la monoposto del 2025 fabbricata a Grove, durante i primi tre appuntamenti in Australia, Cina e Giappone. Carlos Sainz, infatti, non ha iniziato al meglio la stagione 2025 considerando il DNF a Melbourne, la penalità per impeding contro Lewis Hamilton e la multa per essere arrivato in ritardo all’inno nazionale a Suzuka.

Cosa c'è dietro alle ultime prestazioni di Carlos Sainz in Williams? Parla lo spagnolo.
Cosa c’è dietro alle ultime prestazioni di Carlos Sainz in Williams? Parla lo spagnolo.

La Ferrari aveva un certo bilanciamento, una certa direzione che abbiamo seguito per tre o quattro anni di sviluppo, che ti porta a frenare in un certo modo, entrare in curva in un certo modo, rilasciare il freno in un certo punto—e tutto questo diventa un’abitudine, dopo tre anni di memoria muscolare. Poi salti su un’altra macchina, e specialmente sotto pressione in qualifica, quando cerchi gli ultimi due decimi, torni ai tuoi automatismi, perché è quello che hai nel corpo” ha spiegato Carlos.

Continuando lo spagnolo ha aggiunto: “Non è che devi disimpararle (le abitudini acquisite, ndr), perché quelle abitudini ti rendono anche veloce in altri tipi di curve. Ma devi ricordarti, in certe curve specifiche, di non farlo. Ecco perché è quasi impossibile chiedere a qualcuno di essere subito veloce nelle prime tre gare con una macchina nuova, quando per la prima volta usi le gomme Soft e il serbatoio vuoto proprio in quei weekend—piste completamente diverse, condizioni diverse, asfalti diversi—e devi reimparare tante cose“.

Come ho detto, considerando quanto è tutto nuovo, essere nel decimo in qualifica con un pilota come Alex in Australia e in una pista tecnica come Suzuka, non è male. Ora devo solo mettere insieme tutto il weekend, evitare penalità, trovare il tempo giusto in Q2—perché adesso per noi la Q2 è come un giro della vita, con tutto il gruppo racchiuso in due decimi. Se non lo metti insieme lì, la gara è finita: parti 12° invece che 9°, e poi non puoi sorpassare a Suzuka o nel gruppo di metà classifica. Quindi sono piccoli dettagli che devono incastrarsi” ha concluso.

Foto: Atlassian Williams Racing, Carlos Sainz.

Potrebbe anche piacerti

Contatti

Scarica l'app

©2024 – Designed and Developed by GPKingdom

Feature Posts