F1

Volevo essere un duro: Lando Norris e la forza della vulnerabilità

di Matteo Poletti

Criticato per essersi mostrato fragile, Lando Norris mostra come – ancora oggi – ci voglia più coraggio a dirsi deboli che ad apparire invincibili.

Non sono abbastanza veloce, mi è sembrato come se non avessi mai guidato una monoposto di Formula 1 prima. Così Lando Norris ha commentato la sua prestazione dopo la qualifica in Bahrain. Parole dure, forse rese ancora più crude dall’adrenalina, ma sempre e solo contro se stesso, senza attaccare nessun collega. La reazione del pubblico, però, non ha tardato ad arrivare: Mentalità da perdente”, “Non si vincono le gare dicendo queste cose”, “Si è già arreso”.

Norris non è il primo pilota che critica se stesso in mondovisione: tutti ci ricordiamo il team radio di Charles Leclerc dopo l’incidente in qualifica a Baku nel 2019, quel “Sono stupido” che i suoi tifosi e lui stesso hanno poi trasformato in un meme. Sempre nel GP del Bahrain di una settimana fa, anche Lewis Hamilton ha detto dopo le qualifiche – chiuse in nona posizione – di non aver fatto un buon lavoro, scusandosi con tutta la squadra e i tifosi per averli delusi.

Norris, però, è il primo pilota che subisce un trattamento di questo tipo. Solo perché – ad esempio – il suo compagno Oscar Piastri non si è mai espresso così, allora ha la stoffa del campione, mentre Norris è un perdente. La triste fotografia che esce da questa situazione è che gli uomini che esternano le loro emozioni sono ancora – purtroppo – visti come dei deboli. Devono sempre comportarsi da duri, ingoiare il rospo e andare avanti. Ma non funziona così.

lando norris

Volevo essere un duro, cantava Lucio Corsi a Sanremo giusto qualche mese fa. Anche Lando vorrebbe esserlo, ma non ci riesce. Fa parlare le emozioni al suo posto: quando è contento, si sente il re del mondo; quando non lo è, si sente l’ultimo dei piccoli. Ma non siamo un po’ tutti così in fondo? Allora perché lui viene criticato in questo modo?

Fortunatamente, diversi campioni e piloti del passato stanno facendo forza a Norris. Durante le qualifiche in Bahrain, David Coulthard (13 vittorie in Formula 1) ha spiegato che anche a lui capitava di arrivare ad alcuni weekend e sentirsi come se non sapesse guidare, senza un motivo apparente. Succede, niente è perso per sempre.

Alla vigilia del GP di Arabia Saudita, anche Sebastian Vettel si è unito al coro. Il quattro volte campione del mondo ha spiegato perché considera Norris un modello da seguire proprio per il fatto che mostra tutta la sua vulnerabilità. “Siamo persone normali con problemi normali come tutti gli altri ha spiegato l’ex pilota Aston Martin a ReutersFare la parte dell’eroe è bello, ma eroe è anche chi parla dei propri problemi e delle proprie debolezze”.

lando norris

“Non abbiamo tutti giorni belli e brutti? Le persone stanno commentando la sua situazione [di Norris] interpretandola come un segno di debolezza, trovandoci qualcosa di sbagliato. Non c’è niente di sbagliato in lui. Avere dubbi è la cosa più naturale al mondo, ma è anche la cosa meno naturale di cui parlare e questo è sbagliato. Lando è coraggioso a parlare di questo suo lato; spero che i media lo rigirino in senso positivo”.

A volte, non serve essere sempre i più veloci per dimostrare di avere stoffa. A volte, il vero coraggio non sta nel tagliare il traguardo per primi, ma nel mettersi a nudo davanti al mondo intero, senza paura di sembrare umani. E se Lando Norris oggi cade e si rialza con sincerità, allora sta già correndo una gara che vale molto di più di una vittoria.

Foto: McLaren su X, Formula 1 Media

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