È una Federazione sempre più nel caos: ora la posizione di Mohamed Ben Sulayem è davvero appesa ad un filo
La FIA è nel pieno di una crisi senza precedenti: sotto la guida di Mohamed Ben Sulayem, la Federazione Internazionale dell’Automobile sta crollando pezzo dopo pezzo.

Negli ultimi mesi, diverse figure chiave hanno lasciato l’organizzazione, denunciando una gestione opaca e autoritaria. Robert Reid, vicepresidente, ha criticato pubblicamente decisioni prese “a porte chiuse”, mentre l’ex CEO Natalie Robyn ha raccontato di essere stata praticamente costretta alle dimissioni a causa di forti tensioni interne.
Non è finita qui: secondo quanto riportato da autoracer.it, Ben Sulayem ha aggravato la situazione gestendo direttamente il campionato di Rallycross, scavalcando gli organi ufficiali e attirando anche dubbi legali: operazioni che, ovviamente, sono tutt’altro che consentite dalla legge.
Altri episodi sospetti? Il licenziamento di Paolo Basarri, che aveva avviato un’indagine su possibili interferenze del presidente, e il caso Susie Wolff, coinvolta in una causa legale per un’indagine archiviata troppo in fretta. Le critiche arrivano anche dall’esterno: George Russell, pilota della Mercedes e presidente della GDPA, e David Richards (presidente di Motorsport UK) hanno chiesto a gran voce un cambiamento immediato nella gestione della FIA.

Ben Sulayem, nel tentativo di mantenere la poltrona, pare aver proposto Malcolm Wilson come nuovo vicepresidente. La sua nomina sarà votata a giugno, ma l’ambiente è già in fermento: dati i rumori ed il caos degli ultimi mesi, appaiono già sulle prime pagine dei vari quotidiani i primi nomi pronti a sfidare il presidente.
Il futuro della FIA ora appare davvero appeso ad un filo: permane la doppia direzione del motorsport, con una Formula 1 in continua evoluzione e dall’altra parte una Federazione in versione “gambero”.
Foto: Formula 1