Le dichiarazioni di Lando Norris a Miami durante la conferenza stampa del media-day
Norris a Miami per rialzarsi e puntare alla vittoria dopo le deludenti prestazioni offerte nelle precedenti gare. La variabile dell’errore del pilota è stata fatale per il britannico durante gli ultimi weekend, relegandolo dalla prima alla seconda posizione in classifica in favore di Oscar Piastri, neo-leader del mondiale. In Florida, Lando ritrova la pista che l’anno passato lo ha battezzato per la prima volta vincitore in F1, con la speranza di replicare il successo nell’edizione 2025 e, soprattutto, con la volontà di spodestare al più presto il compagno di squadra dal trono della graduatoria piloti (i due sono attualmente separati da 10 lunghezze).

Il punto di vista di Lando Norris a Miami
“Sognavo di vincere da ragazzino e sono riuscito a farlo qui l’anno scorso, ho un bellissimo ricordo. La sfida sarà la stessa, noi ci sentiamo bene e siamo il team migliore in questo momento, ma comunque gli altri non sono così lontani. Sto lavorando su di me per capire tutto quello che devo migliorare, non si tratta di mancanza di velocità o talento ma ci sono alcuni aspetti in termini di guida che non sono andati per il verso giusto.”
“Gli aggiornamenti che apporteremo ci aiuteranno ma non conosco le tempistiche, sarà un mix di modifiche che arriveranno nel tempo. Ci sono delle particolarità sulle quali sto lavorando separatamente, oltre al bel lavoro che si svolge insieme alla squadra. Nel comportamento della vettura ci sono delle differenze rispetto all’anno scorso ma ho fiducia, e anche se servirà tempo credo che lavorando a testa bassa troveremo una soluzione.”

“Non credo che da Barcellona in poi i valori possano cambiare. Credo che noi saremo forti per tutta la durata della stagione, gli altri possono pensare quello che vogliono”, ha affermato Lando mostrandosi ottimista non solo per la situazione attuale ma anche per i prossimi mesi, e tentando così di spegnere le polemiche degli altri team in attesa della direttiva sulla flessibilità delle ali.
“Credo che ci siano alcuni particolari che non mi consentono di avere le sensazioni che vorrei, per esempio, per ottenere la pole o per mantenere un livello più elevato in gara. Si tratta di piccole cose, quando prendiamo in considerazione le qualifiche si decide tutto in centesimi o millesimi. Oscar è stato più bravo ad adattarsi alla macchina, è questo il compito del pilota ed è anche il team ha doverti aiutare a trovare lo stile di guida.”
“Abbiamo analizzato i dati al simulatore ma non abbiamo trovato niente di così evidente, fino al momento in cui porti nuovamente la macchina in pista non puoi avere la certezza di vedere delle differenze”, ha chiosato il pilota di casa McLaren in attesa di scendere in pista a partire dalla giornata di domani.
Foto: X-Mclaren, McLaren F1 Team.