L’annuncio di Franco Colapinto in Alpine al posto di Jack Doohan dal GP di Imola è solo l’ultimo di una ormai lunga lista di sostituzioni a campionato in corso: ma che succede?
La notizia dello scambio fra il pilota argentino e il 22enne australiano era ormai sulla bocca di tutti, tanto che si dice che Jack fosse stato informato della decisione già da domenica a Miami. Una mossa che, per quanto repentina, non arriva inattesa: già da gennaio alla firma di Colapinto come pilota di riserva Alpine si erano create le prime voci attorno al futuro incerto di Doohan, culminate nelle ultime ore a seguito delle dimissioni di Oliver Oakes da team principal della squadra.

Il nativo di Gold Coast, dopo un inizio di stagione decisamente poco brillante, non ha convinto i vertici della squadra e in particolare Flavio Briatore, il quale ha deciso di dare una possibilità a Franco Colapinto, già al debutto in F1 lo scorso anno al volante della Williams.
Una scelta, quella del team di Enstone, che tuttavia non è definitiva: l’argentino è infatti confermato fino a Silverstone, come parte di un programma di “rotazione” dei piloti all’interno della squadra, in attesa di valutare le prestazioni in pista di Colapinto, anche in funzione della serrata lotta nel midfield in ottica campionato costruttori.
Un’Alpine, quindi, che guarda ai benefici sul lungo termine, come confermato dalle dichiarazioni di Briatore, nominato team principal ad interim in attesa del nome che sostituirà Oakes: “Sappiamo che il 2026 sarà molto importante per la squadra, e fare una corretta e completa valutazione della nostra line-up in questa stagione è la decisione più giusta per massimizzare le nostre ambizioni future.”
Un destino, quello dell’australiano, molto simile ad altri suoi predecessori. Ricordiamo che, sempre quest’anno, la Red Bull ha deciso di retrocedere Liam Lawson in Racing Bulls dopo appena tre gran premi, ma gli esempi recenti sono numerosi. Basti pensare a Logan Sargeant, confermato per il 2024 e poi sostituito da Colapinto; oppure Nyck De Vries, sostituito dopo appena metà stagione da Daniel Ricciardo, a sua volta rimpiazzato dal gran premio di Austin 2024 in avanti proprio da Lawson.
Vediamo, dunque, una Formula 1 che, da qualche stagione a questa parte, si mostra sempre meno clemente nei confronti di chi non dimostra fin da subito di saper sfruttare a pieno il proprio potenziale, con le squadre che sempre più frequentemente ricorrono a dei cambi di line-up a stagione in corso.
Il nuovo ciclo di regolamenti tecnici introdotti nel 2022, che hanno compattato la lotta a centro gruppo, ma soprattutto l’introduzione del budget cap, hanno certamente a che vedere con questa nuova politica di “tolleranza zero” dei team nei confronti dei piloti che non si mostrano da subito in grado di performare ai livelli richiesti.
In una Formula 1 in cui la lotta è così serrata, in cui ogni singolo punto fa la differenza e una sola posizione può significare milioni di dollari in più ( o in meno ) per le squadre, non ci si può permettere di farsi trovare impreparati. A tal proposito, suonano quasi profetiche le parole di Marco Antonelli, padre di Kimi, al termine della qualifica Sprint di Miami: “Qualche anno fa, essere a un secondo di distacco poteva voler dire essere quarto o quinto, ma adesso se sei a un secondo parti ventesimo. Devi essere sempre sul pezzo – non ci sono margini d’errore.“
Una competizione feroce, che infiamma i cuori degli appassionati, che alimenta le lotte in pista e porta i piloti a tirare fuori delle magie per conquistare la vittoria, ma che mette davanti a una durissima, spietata realtà: la Formula 1 non è per tutti, ma solo per chi sa farsi trovare pronto a cogliere ogni occasione che gli viene messa davanti.
Foto: X Alpine F1 Team