Ferrari, c’è ancora qualcosa da capire nel sabato del villaggio?

di Alessio Evangelista

Una qualifica indecorosa per la Ferrari che aspetta già con delusione la gara di domani, la SF-25 non è competitiva.

C’è un momento particolarmente esaltante del sabato che proietta lo sguardo verso la domenica, uno sguardo cosparso di trepidazione e ansia magnifica sognando l’indomani, sognando la domenica. E poi quel giorno arriva e quando entra si rimpiange già quello precedente, riconoscendo che l’attesa di un qualcosa è già di per se il momento magnifico.

Ferrari, c'è ancora qualcosa da capire nel sabato del villaggio?
Ferrari, c’è ancora qualcosa da capire nel sabato del villaggio?

Il momento, sportivamente drammatico, della Ferrari trova riscontro in una poesia del tempo che fu, un misto di delusione conoscendo già l’esito della giornata, del progetto costruito e che non riesce a portare gioia. Nel sabato del villaggio, o del Santerno, la Scuderia di Maranello costruisce una delle qualifiche più brutte della sua storia recente relegando Charles Leclerc e Lewis Hamilton ad una prematura eliminazione nel Q2.

E’ un risultato che fa male, che piega e che spezza allo stesso tempo perché in casa, dinanzi a migliaia di tifosi in trepidante attesa da due decenni, fa male il doppio. La SF-25 è nata male, un progetto completamente sbagliato a cominciare dalla più piccola delle componenti a quella più eclatante: la tanto chiacchierata sospensione posteriore, in cima al banco degli imputati e senza possibilità di replica.

Non è solo un problema di gomme, di quella piccola finestra in cui la SF-25 riesce a lavorare bene e soltanto per un breve periodo di tempo, limitato. Nel suo insieme, infatti, il progetto denominato “677” è un totale fallimento ed i numeri sono impietosi: un solo podio (quello di Leclerc in Arabia Saudita), la vittoria di Hamilton nella Sprint della Cina ed il terzo posto in quella di Miami non posso di certo giustificare quanto di sbagliato ci possa essere nella SF-25.

Una qualifica da dimenticare per la Ferrari e per tutti i tifosi della Rossa
Una qualifica da dimenticare per la Ferrari e per tutti i tifosi della Rossa

La McLaren insegna che si può buttare via un intero progetto, fare mea culpa e ammettere di aver sbagliato, non c’è nulla di male nemmeno se ti chiami Ferrari. E’ una questione di coerenza, senza cercare di capire o provare ad esprimere il fantomatico potenziale che ormai sembra una leggenda, di quelle che non trovano mai corrispondenza nella realtà. E’ tempo di guardarsi in faccia, prendersi le giuste responsabilità e trovare delle soluzioni in ottica 2026.

La Ferrari è in astinenza mondiale da quasi 20 anni, un digiuno troppo lungo per una Scuderia degna di questo nome. La dirigenza, fino ad ora presenza mistica nei box, deve ricompattarsi cercando quel filo che unisce squadra, piloti e ogni persona impegnata nella realizzazione della vettura. Quel filo rosso che adesso brucia e arde nel assolato sabato del villaggio in cui non c’è più da capire nulla.

Potrebbe anche piacerti

Contatti

Scarica l'app

GPKingdom è di proprietà di Raze S.R.L. © 2025 – 
Via IV Novembre 84, 23868 Valmadrera (LC) – P.IVA: 04229070133

Iscrizione Registro Imprese di Lecco n. 35300-2025 – REA LC-429420 – Cap. Soc. €20.000 i.v.

Email: info@razehub.it – All Rights Reserved.

Feature Posts