Frederic Vasseur esprime così le sue sensazioni dopo il Gran Premio di Imola: “Safety Car non fortunatissime per Charles, ma dobbiamo trarre il meglio”
Una giornata quasi agrodolce, migliore rispetto all’incubo di ieri in casa: Imola, alla fine, termina (almeno in gara) con un risultato da terza forza per la Ferrari, quasi seconda se si considera anche Tsunoda per la Red Bull.
Le parole di Frederic Vasseur
E Fred Vasseur, team principal della Ferrari, ha parlato così ai microfoni di Sky Sport F1: «Oggi è stata una Ferrari completamente diversa rispetto a ieri. È stato come vedere un altro sport. Forse c’è stata un po’ di sfortuna per Charles, mentre Lewis ha saputo capitalizzare ogni opportunità. Non sappiamo esattamente cosa sia cambiato da ieri a oggi, perché il quadro tecnico era completamente diverso. Ma è una situazione che abbiamo già vissuto a Miami e a Jeddah.»
«A Jeddah, ad esempio, eravamo più forti in gara che in qualifica, dove accusavamo un gap di due o tre decimi da Max. Lo stesso è accaduto anche qui: ci manca qualcosa in qualifica. Dobbiamo lavorarci, perché non è che in gara facciamo qualcosa di magico, ma riusciamo a esprimerci bene grazie a una buona gestione complessiva.»
«Sulla seconda Safety Car… è sempre difficile prevedere quanti giri ci vogliono per recuperare una macchina. In quel momento mancavano 14 giri alla fine, e dopo 3 o 4 la pista è stata liberata. Era davvero al limite per montare le gomme soft, impossibile prevedere quanto sarebbe durato l’intervento. Tredici giri sarebbero stati troppi, ma non si può sapere in anticipo se ci vorranno 2, 4 o 6 giri.»
«Dopo il sabato, forse è stato meglio non rischiare e mantenere le posizioni. Non le abbiamo congelate volontariamente, ma chiaramente volevamo evitare problemi. La prima Safety Car è arrivata un po’ presto, la seconda in un buon momento, ma lo slancio non è andato nella direzione di Charles. Alla fine, però, abbiamo tirato fuori il massimo possibile dalle condizioni che si sono presentate.»
Domanda di Carlo Vanzini: “Ieri è stato un incubo. Che faccia avrai domani o martedì nel debrief con il team?”
«Il punto più difficile del mio lavoro è fare analisi. Non siamo campioni, non stiamo vincendo, e non siamo dove vorremmo essere. Dobbiamo fare un bilancio tra ciò che funziona e ciò che non va. I lati positivi oggi sono stati la prestazione in gara, la strategia, l’esecuzione: tutto ha funzionato bene. Il lato negativo, però, resta la qualifica. È stato evidente anche a Miami e a Jeddah, quindi è un punto su cui dobbiamo spingere, anche in vista di Monaco, dove il sabato sarà fondamentale.»
Domanda di Davide Camicioli: “Tu e Charles avete chiesto scusa ai tifosi. Che messaggio volete dare oggi?”
«Il messaggio è che stiamo lavorando per migliorare. A Monaco la situazione sarà diversa: la gestione gomme sarà cruciale. Oggi abbiamo mostrato spirito di squadra, anche nello scambio di posizioni tra le due macchine. La strategia è stata solida, i pit stop perfetti. Possiamo essere soddisfatti del lavoro di oggi, anche se resta da migliorare il sabato.»
Domanda di Ivan Capelli: “Charles ha restituito la posizione ad Albon per evitare una penalità. Temevate davvero di riceverla?”
«Sì. Eravamo sotto investigazione e avevamo brutte sensazioni. In quel momento c’erano 4 o 5 macchine a meno di 5 secondi, quindi una penalità avrebbe fatto scivolare Charles fino al decimo posto. Per questo abbiamo deciso di restituire subito la posizione», conclude.
Foto: Scuderia Ferrari HP
