I tifosi di Franco Colapinto si scagliano contro la famiglia Doohan: tutta colpa di una storia sui social (fake)
Un weekend teso, dentro e fuori dalla pista. Il Gran Premio di Imola 2025 ha infatti lasciato in eredità molto più di una corsa in casa Alpine: tra il caso Oakes, errori e reazioni fuori controllo, la vicenda che ha poi coinvolto Jack Doohan, Franco Colapinto e la famiglia Doohan ha costretto Alpine a prendere posizione con un comunicato durissimo contro gli abusi online.

Dopo appena cinque gare, il team ha deciso di far scendere dalla monoposto Jack Doohan e promuovere Franco Colapinto. Una scelta sportiva, certo, ma che ha acceso le polemiche. E che ha raggiunto il punto di rottura dopo le qualifiche di Imola, quando Colapinto ha concluso il Q1 contro le barriere. Da lì, la situazione è degenerata.
Sui social ha cominciato a girare una fake Instagram story attribuita a Mick Doohan, padre di Jack, in cui sembrava prendere in giro l’errore dell’argentino. La storia era falsa, ma è bastato poco per scatenare una bufera: la famiglia Doohan è finita nel mirino dei tifosi più accesi, con minacce di morte e insulti gravissimi. Non è la prima volta: già nelle scorse settimane erano piovute critiche feroci nei confronti di Jack per le sue prestazioni, nel tentativo (poi riuscito) di sostituirlo con Franco.

Alpine ha quindi deciso di esporsi, ricordando al pubblico che dietro ogni pilota c’è una persona, con emozioni, legami e una vita oltre la pista. Un invito alla responsabilità, rivolto a una fanbase che sempre più spesso confonde il tifo con l’odio.
“Come team di Formula 1, ci sentiamo fortunati a far parte di uno sport globale che suscita grande passione ed emozioni, con una comunità di tifosi sempre più numerosa che segue con entusiasmo ogni mossa dei propri piloti preferiti, sia che si tratti di un sorpasso coraggioso in pista sia dello stile con cui arrivano nel paddock.
Invitiamo tutti a ricordare che dietro la visiera di questi atleti superumani c’è una persona. Un individuo con sentimenti, una famiglia, amici e persone care. Come team, non possiamo tollerare abusi online e invitiamo tutti i tifosi di questo sport che amiamo a essere gentili e rispettosi.”
Parole necessarie, in un momento storico in cui il motorsport deve fare i conti non solo con ciò che accade al cronometro, ma anche con ciò che succede online, non dimenticandoci che i social – purtroppo o per fortuna – rappresentano la realtà di oggi.
Foto: BWT Alpine F1 Team