Andrea Kimi Antonelli è tornato allo sfortunato weekend di Imola che lo ha visto ritirarsi all’uscita della Tosa.
Lo sfortunato ritiro nel Gran Premio di casa, a Imola, fa ancora male ma Kimi Antonelli vuole subito riscattarsi. A Monaco, infatti, il layout affine ed il buon comportamento della Mercedes in qualifica potrebbe proiettare l’italiano nelle prime posizioni ed avere un ottimo vantaggio in vista della gara, da sempre non troppo entusiasmante nelle strette e tortuose strade del Principato.

La sfortunata gara di domenica, però, è ancora nella mente di Antonelli che ha raccontato così il suo weekend di casa: “Essendo la mia prima gara di casa, c’era tanta carne al fuoco. Penso di non averla gestita al meglio, specialmente in termini di energie. Sento di non aver fatto un lavoro sufficientemente buono e quando ero in macchina me ne accorgevo. Indubbiamente avvertivo di non essere mentalmente presente come lo sono di solito e di non essere così concentrato, ma non è che stessi pensando ad altro. Semplicemente, ero un po’ stanco mentalmente ed era difficile mantenere l’attenzione”.
Il giovane bolognese ha, poi, dichiarato: “Non ho gestito al meglio le mie energie e di conseguenza in pista non ho reso come volevo. Dal mio punto di vista è stato un weekend molto deludente. È stata però una lezione importante, soprattutto in vista della mia prossima gara di casa, a Monza, ma in generale per tutte le gare.
Prima ancora del weekend ero ben consapevole che sarei stato più impegnato del solito. Quello che a cui mi riferisco è il tempo speso con altre persone, non il mio ingegnere, ma ad esempio i miei amici. C’erano persone che sono venute alla gara come ospiti e non penso di aver gestito bene questo aspetto. Ho speso troppe energie su quello e non me ne sono rimaste abbastanza per guidare, che ovviamente è la parte più importante”.
L’approccio per le prossime gare, però, sarà simile a quello avuto in questo inizio di carriera in F1: “A Imola non c’era niente di sbagliato nel mio approccio. Erano le cose esterne alla guida che non ho gestito bene. Il problema è che quando poi vai in macchina, non hai la giusta concentrazione. Quando spendi troppe energie, non riesci a preparare bene le sessioni e quando sei in macchina te ne accorgi. Per guidare un’auto di Formula 1 servono un’attenzione e una dedizione al 100%. Persino se sei al 97%, anche se può sembrare poco, fa una differenza enorme, soprattutto al giorno d’oggi che i distacchi sono minimi.
Ho sempre avuto un bell’approccio alle sessioni, specialmente a Miami, dove mi ha aiutato molto per la qualifica. Il mio approccio in futuro sarà simile a quello che ho sempre avuto. Dedicherò tutto il mio tempo a preparare le sessioni nel miglior modo possibile per andare forte in pista”.