Monaco, la doppia sosta è stata un totale disastro: bocciatura da parte di tutti i piloti

di Alessio Evangelista

Le due soste obbligatorie non hanno di certo vivacizzato la gara del Principato, forse è arrivato il momento di una vera e propria rivoluzione.

Cambiare tutto per non cambiare nulla. Questo il riassunto di quanto accaduto nel Gran Premio di Monaco e dalle due soste obbligatorie, imposte dalla FIA ai dieci team, soltanto per l’appuntamento del Principato. Una direttiva, quella decisa dalla Federazione, che non ha di certo giovato allo spettacolo ma che, al contrario, ha creato non pochi problemi alle squadre e precedenti pericolosi.

Monaco, la doppia sosta è stata un totale disastro: bocciatura da parte di tutti i piloti
Monaco, la doppia sosta è stata un totale disastro: bocciatura da parte di tutti i piloti

Il nuovo format, con la doppia sosta obbligatoria, è stato bocciato all’unanimità da parte dei piloti a causa delle strategie che hanno creato dei trenini alquanto imbarazzanti. L’altra faccia della medaglia è rappresentata dalla feroce astuzia di una Racing Bulls che, grazie alla strategia di far girare 4/5 secondi più lento di tutti gli altri Lawson, ha permesso ad Hadjar di centrare la sesta posizione in gara e di piazzare il neozelandese in ottava posizione.

Lo stesso discorso, per certi versi, va fatto anche per la Williams che ha occupato le ultime due posizioni della zona punti facendo lo stesso gioco con Albon e Sainz con gli stessi piloti che, però, al termine della gara si sono letteralmente scusati per il magro spettacolo offerto e per un atteggiamento che va contro lo spirito del Motorsport.

In particolar modo, sull’argomento, si è espresso con queste parole Carlos Sainz: “Di fatto, si manipola la gara e si manipola un po’ il risultato. Dovremmo quindi trovare un modo per evitare che ciò avvenga in futuro, perché ho la sensazione che ogni anno la gente lo faccia sempre di più, e negli ultimi anni sta diventando una tendenza sempre più diffusa. Quindi, in questo senso, le due soste, se non altro, hanno contribuito a rendere più vivaci le finestre dei box, ma ci hanno costretto a fare due volte la guida lenta, il che non è una cosa molto positiva per lo sport”.

La strategia della Racing Bulls ha permesso ai suoi due piloti di andare a punti

A far da eco alle parole dello spagnolo sono arrivate anche le parole di Norris, il quale ha parlato di gara manipolate ad hoc per intrattenere. Questo il suo pensiero: ““L’ultima cosa che vorrei vedere sono gare ‘artificiali’. Credo che dovremmo assolutamente evitare quella direzione e invece lavorare meglio sulle auto e sugli pneumatici. Solo allora potremo iniziare a vedere gare davvero più combattute – ma non solo aggiungendo più pit stop”.

Più fantasiosa invece l’idea di George Russell per vivacizzare l’appuntamento monegasco: “Ho un’idea davvero buona. Ogni pilota dovrebbe avere un pulsante dove ha la possibilità di mettere alcuni irrigatori intorno alla pista. Puoi scegliere se vuoi farlo in qualifica o in gara, ma puoi farlo solo una volta in tutto il weekend. Forse un pilota per ogni team. Gli irrigatori vengono fuori, lo ravviva un po’. Penso sia l’unica soluzione“.

In poche parole una bocciatura totale da parte degli stessi piloti, veri protagonisti di quello che accade in pista. La Formula 1 è chiama a riflettere sul tracciato di Monaco e se questo, oltre la sua incredibile storia, possa portare uno spettacolo degno di tale nome che non si fermi soltanto al sabato.

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