Le parole di Kimi Antonelli e George Russell in vista del Gran Premio di Spagna, nono appuntamento stagionale.
La Mercedes è reduce dal weekend più brutto della sua stagione. In quel di Montecarlo, infatti, la scuderia tedesca non ha raccolto nemmeno un punto chiudendo doppiata (anche più volte) dai primi in classifica. Una parentesi negativa da cancellare immediatamente per la Mercedes che, ora, guarda al Gran Premio di Spagna con più fiducia, anche in virtù della nuova direttiva tecnica della FIA.

Nel frattempo i due piloti hanno presentato l’appuntamento iberico a cominciare da Antonelli. Queste le sue parole: “In questi ultime due fine settimana non è stato così ma non è facile anche perché, per me, ogni fine settimana rappresenta un enorme apprendimento. Gli ultimi due weekend sono stati difficili, ma credo di essere diventato più forte anche mentalmente. Nonostante la delusione, cerco sempre di rimanere positivo. Qui cercherò di tornare in forma. Essere in grado di superare questi momenti difficili ti rende davvero più forte“.
Sulla diatriba con Bortoleto ha, poi, dichiarato: “Ho visto la porta aperta e ho attaccato, ma naturalmente non volevo che finisse a muro. Non era mia intenzione. Anche se non l’ho toccato, ho cercato di lasciare più spazio possibile. Poi dopo abbiamo parlato; lo capisco, in un momento del genere è davvero difficile controllare le emozioni. A Miami è successo lo stesso a me. In quel caso non sono finito a muro, ma ero primo e quando sono stato spinto fuori ero molto arrabbiato. Non mi sono arrabbiato per quello che ha detto ai media perché non si era ancora calmato. Dopo che si è calmato, abbiamo parlato e ora è tutto a posto tra noi“.
Parola anche a Russell, desideroso di riscattare un weekend incolore a Monaco: “Arriviamo da un paio di gare complicate; a Monaco, di fatto, il nostro weekend si è concluso il sabato. Avevamo sperato che l’introduzione della doppia sosta potesse movimentare un po’ le cose, ma alla fine non è cambiato molto. A Barcellona puntiamo a ritrovare il nostro abituale livello di competitività. Con le nuove ali ci sarà una fase di adattamento per tutti, ma non credo che questo cambi radicalmente le gerarchie in pista. Quanto al taglio della chicane a Monaco… diciamo che mi ero stancato di guardare sempre l’ala posteriore di chi mi precedeva”.