Carlos Sainz difende Lewis Hamilton: l’iberico ha difeso il suo erede in Ferrari parlando delle difficoltà nell’adattarsi a un nuovo team
Sainz difende Hamilton. E’ questo ciò che trapela dalle parole rilasciate al quotidiano spagnolo “El Mundo Deportivo” da parte del madrileno, nei riguardi del 7 volte Campione inglese. Sainz, trasferitosi in Williams e in coppia con Alexander Albon, dopo 4 stagioni ha salutato Maranello, facendo accasare Lewis Hamilton, completando un’operazione definita come il “colpo del secolo”.

Tuttavia, l’inizio di stagione di “Sir” Lewis è stato tutt’altro che positivo, così come quello del Cavallino: se ci si aspettava una SF-25 in lotta per entrambi i titoli Mondiali (premessa di Vasseur a inizio stagione), le premesse sono state chiaramente disattese, visti i magri risultati racimolati nelle prime 9 gare. Ma, aldilà dell’acuto nella Sprint in Cina, anche il rendimento di Hamilton sin qui è chiaramente sottotono.
“Adattarsi non è una scusa”
Nonostante il fine settimana di Shanghai, concluso con una doppia cocente squalifica, sia stato certamente il migliore da quando Hamilton veste il rosso, le sue prime 9 gare sono state quasi all’unisono tutte concluse alle spalle di Charles Leclerc. In molti pertanto, hanno già puntato il dito contro Vasseur, indicandolo come il responsabile numero uno di una scelta errata, sostituendo Sainz con Lewis.

A rompere il ghiaccio sulla questione è stato proprio Carlos: “Innanzitutto lo capisco, perché io so quanto sia complicato. Orgoglio? No, capisci perché è così difficile, perché ho dovuto soffrire cambiando squadra cinque volte. Si tratta di una cosa che prima era praticamente eccezionale, il processo di adattamento, tutti si aspettavano che fossi lì già alla terza gara”.
Poi il paragone Hamilton-Ricciardo: “Ricordo che con Ricciardo, quando è passato alla Renault e poi alla McLaren, ci fu un processo di adattamento, e l’ho avuto anch’io in ogni squadra che ho cambiato. In passato la gente la vedeva come una scusa. Penso che ora che un 7 volte campione del mondo come Hamilton stia cambiando e lo stia pagando, più che altro conferma un po’ quello che vi ho detto 5 o 10 anni fa che non comprendevate, mentre ora invece lo comprendete”.
Infine nostalgia Ferrari: “Puoi trascorrere fino a 5 o 6 mesi complicati con una squadra, per adattarti, ma ciò che conta è arrivarci. Credo perché se ci arrivi, allora finisci per dimostrare il tuo valore. Sono arrivato a metà del 2022 con le pole position a Silverstone, ad Austin e a Spa, e ho vinto una gara nel 2023. Alla fine ho raggiunto il livello che volevo raggiungere. Penso che la cosa importante sia arrivarci”.
Foto: Scuderia Ferrari HP, Carlos Sainz X