Dopo che Valtteri Bottas sembra accostarsi sempre di più al sedile americano, ora anche Mick Schumacher in Cadillac potrebbe diventare realtà
Valtteri Bottas prima, Mick Schumacher poi? L’ingresso dell’undicesimo team nella F1 della prossima stagione, la 2026, da parte di Cadillac sembra aver aperto un autentico valzer di piloti pronti ad accasarsi negli USA. Se inizialmente sembrava cosa fatta per l’approdo di Sergio Perez, nelle ultime settimane si sono rigorosamente alzate le percentuali di Valtteri Bottas e Mick Schumacher.
Proprio Mick Schumacher, che non vede il sedile di una monoposto dal 2022, dopo il biennio trascorso in Haas potrebbe tornare infatti nel circus. In questi tre lunghi anni di assenza, Mick ha svolto il ruolo di terzo pilota di Mercedes (nel 2023 e 2024), abbandonando di fatto il mondo Ferrari, e sedendo al volante di McLaren e Williams in alcuni test fuori stagione.
Il suo nome è tornato però ad essere popolare negli ultimi giorni, specialmente dopo la partecipazione nel mondo del WEC alla guida di Alpine alla 24H di Le Mans.
Il sogno di Mick: “Sono molto migliorato da quei due anni in Haas…”
Il casting per il sedile di Cadillac è però ancora ricco di nomi e carico di probabili colpi di scena. Al momento restano Sergio Perez e Valtteri Bottas i due nomi maggiormente accreditati, specialmente in seguito all’ultimo video “indizio” del finlandese. Tuttavia, occhio anche ai due giovani Mick (spinto fortemente anche da Sebastian Vettel) e Guanyu Zhou, quest’ultimo prescelto da Ferrari.
Il figlio del leggendario Michael, al termine delle operazioni a Le Mans, ha aggiunto dubbi e alimentato speranze nei suoi seguaci per un papabile ritorno nel circus nel 2026 in un’intervista al New York Times: “La Formula 1 è un argomento che mi sta molto a cuore, amo la F1. Non l’ho mai abbandonata”.
Poi occhio all’indizio: “C’è un progetto straordinario in ballo al momento, un argomento molto interessante. Era importante essere lì, e tornare nel paddock della Formula 1 è stato fantastico. È un posto meraviglioso, con grandi corse automobilistiche, ed è l’apice del motorsport per una buona ragione“.
Mick, dopo il suo riferimento implicito a Cadillac, ha così chiuso: “Ovviamente, sono cresciuto molto dai miei due anni in Formula 1. Sono stato pilota di riserva della Mercedes e poi, lavorando contemporaneamente anche con McLaren e Williams, ho acquisito molta conoscenza su quel fronte. Far parte di team diversi è stato molto, molto interessante“.
Foto: Mick Schumacher X