La crisi tecnica alimenta i rumor: Elkann valuta possibili nomi per il dopo-Vasseur, ma quanto è fondato? Coletta e Horner in discussione.
La Ferrari di oggi suona paradossale: investimenti faraonici e promesse roboanti, ma i risultati concreti stentano ad arrivare. La SF-25 «si è rivelata ben al di sotto dei risultati dello scorso anno». In questo contesto arriva l’ipotesi di un cambio al vertice: il team principal Fred Vasseur sarebbe messo sotto esame e, con il contratto in scadenza a fine stagione, spuntano i nomi di Antonello Coletta e persino Christian Horner come possibili successori. Ma quanto c’è di vero?
Voci di corridoio: speculazioni e realtà
Tra i box e nelle redazioni italiane, le voci di un possibile addio di Vasseur si rincorrono con crescente insistenza. Tuttavia, il quadro è tutt’altro che chiaro. Secondo una rassegna di FormulaPassion.it, vengono evocati nomi importanti, da Christian Horner, storico leader della Red Bull, a Andreas Seidl, ma la concretezza scarseggia.
In realtà, le principale testate italiane – dalla Gazzetta dello Sport ad Autosprint – sono molto caute: si parla di un Vasseur “sotto esame”, ma non si registrano contatti operativi per un cambio imminente. Le stesse fonti parlano di “voci di paddock”, ovvero chiacchere da corridoio più che vere trattative. Insomma, la stampa italiana tende a raffreddare l’entusiasmo rispetto a certi titoli sensazionalistici.
Il paradosso Ferrari: promesse e contraddizioni
A Maranello si parla tanto, ma si vince poco. La SF-25 è un progetto zoppicante, nonostante gli investimenti record e l’ingaggio di una star come Lewis Hamilton. La monoposto è stata descritta da tecnici e piloti come “ben al di sotto dei risultati dello scorso anno”, e i dati in pista lo confermano. Il nuovo diretto tecnico Loic Serra non ha ancora lasciato il segno.
Il clima interno non è dei più sereni: Hamilton, tra le righe, ha già dichiarato di guardare alla prossima stagione; ma anche Charles appare disilluso. Mentre Vasseur cerca di mantenere l’ottimismo, la squadra vive una evidente crisi di fiducia e di direzione. Il management Ferrari oscilla tra il voler “costruire il futuro” e l’evitare di affrontare il fallimento del presente.
Perché un cambio di guida?
La Ferrari non vince un titolo Costruttori dal 2008. E dopo l’ennesima rivoluzione tecnica, i risultati continuano a non arrivare. La SF-25 non è all’altezza, e gli aggiornamenti in vista del 2026 vengono usati come alibi per evitare il confronto immediato. Secondo report tecnici, Mercedes starebbe già accumulando un vantaggio netto sul nuovo ciclo tecnico.
Tutto ciò alimenta il sospetto che John Elkann, presidente del Cavallino, stia iniziando a prendere la pazienza. Se nei prossimi GP non arriveranno segnali concreti di crescita, il cambio al vertice potrebbe non essere più solo una voce.
Le indiscrezioni su Coletta e Horner diventano allora specchi di una crisi profonda, più che opzioni strutturate. La verità è che il caos tecnico genera disorientamento anche nella gestione.
Antonello Coletta: il candidato interno
Tra i nomi circolanti, Antonello Coletta è quello più di “casa”. Ha guidato con successo il programma Endurance, portando Ferrari sul tetto del mondo a Le Mans. È rispettato, conosce l’ambiente e incarna quella serietà operativa che spesso manca in F1.
Eppure, Coletta ha sempre rifiutato un coinvolgimento diretto nella Formula 1. È un tecnico solido, ma senza esperienza nel circus, e il suo arrivo verrebbe letto come un segnale di continuità, non di rottura.
Per ora il suo nome resta più una suggestione interna, gradita ai vertici, che una candidatura realmente avviata. Sicuramente dopo la vittoria di due 24h di Le Mans da padroni ed una da clienti Ferrari, alimentano l’uscita di Coletta verso questo nuovo progetto.
Christian Horner: l’alternativa esotica
L’ipotesi Christian Horner ha fatto sognare molti tifosi. Team Principal della Red Bull dal 2005, è l’uomo dei 14 titoli mondiali e della 124 vittorie in carriera. Tuttavia, a precisa domanda della Repubblica, Horner ha smentito ogni contatto attuale con Ferrari, ribadendo: «Il mio cuore è con la Red Bull».
Alla fine, più che certezze, resta un senso di confusione generale. Le fonti italiane parlano chiaro: Vasseur è al momento confermato, anche se sotto attenta valutazione. Le ipotesi Coletta e Horner, pur suggestive, sono prive di riscontri concreti.
Il vero nodo resto la crisi tecnica. In assenza di risultati, ogni nome alternativo finisce per diventare una scorciatoia narrativa per giustificare il momento nero. Ma finché non ci sarà una macchina all’altezza, ogni team principal sarà destinato a finire nel tritacarne. Il problema non è (solo) chi guida la Ferrari: il problema è dove la Ferrari sta andando.
Foto: RedBull Content Pool, Ferrari, Stellantis