Il licenziamento di Christian Horner dalla Red Bull ha portato notizie e speculazioni. Facciamo il punto su tutto ciò che è successo e che accadrà.
Il licenziamento di Christian Horner da parte della Red Bull è arrivato in modo inaspettato da parte di tutto il mondo della Formula 1, ma la pressione su di lui era in aumento da tempo, in particolare a causa dei risultati deludenti del team e del timore che le cose non si sarebbero più sistemate. Stando a Erik van Haren del De Telegraaf, la decisione potrebbe essere stata presa perché il team sta già guardando al 2026, l’anno del debutto della propria power unit, e ha bisogno di un nuovo leader.
Horner, in qualità di team principal e CEO, aveva il compito di gestire e tenere unito il team, ma negli ultimi diciotto mesi non è riuscito ad assumere e trattenere le persone giuste, portando in particolare alla partenza di figure chiave come il chief designer Rob Marshall, il direttore sportivo Jonathan Wheatley e il direttore tecnico Adrian Newey.
I problemi alla Red Bull sono iniziati alla fine del 2022 con la morte del patron Dietrich Mateschitz e sono stati aggravati dai risultati deludenti e dalla lotta interna per il potere, che alla fine ha portato i vertici della Red Bull a decidere di licenziare Horner, non più sostenuto dagli azionisti, tra cui il co-fondatore di Red Bull Chaleo Yoovidhya.
Il responsabile sportivo della Red Bull Oliver Mintzlaff si è occupato della spiacevole conversazione con Horner e ha deciso di sostituirlo, licenziando anche altre due persone a lui vicine come il Chief Marketing Officer Oliver Huges e il responsabile della comunicazione Paul Smith. La conversazione tra gli azionisti e Mintzlaff ha avuto luogo lunedì, dopodiché Horner è stato informato del suo licenziamento martedì senza che gli venisse spiegato il motivo e ora si deve raggiungere un accordo legale, dato che ha un contratto con la squadra fino al 2030.
Oggi Horner ha visitato per l’ultima volta la fabbrica della Red Bull e ha tenuto un discorso davanti a circa mille persone, ricevendo un applauso di diversi minuti e suscitando commozione tra i dipendenti, il che dimostra che ha ancora molto rispetto all’interno del team.
Le dimissioni di Horner sono un evento enorme in Formula 1, soprattutto perché è l’unico team principal che la Red Bull abbia mai avuto e con cui ha conquistato 124 vittorie, 8 campionati del mondo piloti e 6 titoli costruttori. Tuttavia, sempre secondo van Haren, Horner ha intrapreso troppe azioni dettate dal panico negli ultimi anni, il che ha portato a una mancanza di nuove idee e persone nel team e, infine, al suo licenziamento.
Quale sarà il futuro della Red Bull?
La situazione in Red Bull è molto tesa, soprattutto a causa dell’incertezza sul futuro di Max Verstappen, dato che il team avrebbe un serio problema se l’olandese se ne andasse. Ci sono voci che Verstappen potrebbe lasciare a causa dei recenti eventi, ma se rimane non sarà solamente per la dipartita di Horner.
Da quando l’inglese è stato accusato di “comportamento inappropriato” nei confronti di una dipendente più di un anno fa, Jos Verstappen, padre di Max, voleva le sue dimissioni. Secondo van Haren, la probabilità che Verstappen rimanga alla Red Bull è forse maggiore rispetto a una settimana fa, ma non ci sono garanzie e la situazione rimane ancora incerta.
Laurent Mekies prenderà il posto di Horner in qualità di CEO della Red Bull e si caricherà dell’arduo compito di sistemare rapidamente il team e rimetterlo in carreggiata. Nei comunicati Red Bull, oltre ai ringraziamenti per Horner e l’annuncio di Mekies, non viene fornita nessuna motivazione per la decisione presa. Sembra che Mekies potrà offrire maggiori informazioni sul futuro del team durante il weekend del GP del Belgio, la prossima gara in programma il weekend del 25-27 luglio.
Il nuovo CEO, con un’esperienza ultraventennale in Formula 1 tra FIA, Ferrari e Racing Bulls (anche quando si chiamava Minardi e Toro Rosso) ha una vasta conoscenza tecnica e aerodinamica, il che significa che non può essere facilmente ingannato dai membri del suo team, cosa che secondo van Haren mancava a Horner, essendo un ex pilota e dirigente sportivo. Proprio questo aspetto, nonostante le sue notevoli e indiscusse capacità commerciali, può aver portato alla perdita di membri importanti del team e aver creato confusione al suo interno.
Non si sa ancora il motivo principale del suo licenziamento, ma le strade possono essere due: o la Red Bull vuole mantenere (o ritrovare) calma al suo interno, oppure si sta disgregando definitivamente. Ci sono voci che vedono Horner restare in Red Bull con un altro ruolo e altre secondo cui potrebbe andare in Alpine e che voglia acquistare una quota del team, cosa che non ha mai ottenuto in Red Bull. L’inglese potrebbe così diventare CEO o team principal, con Flavio Briatore sullo sfondo.
Foto: F1.com