Mitch Evans domina una Gara 1 E-Prix Berlino bagnata, mentre Rowland esce di scena, regalando a Wehrlein una chance inaspettata.
Pioggia, tensione e adrenalina si mescolano in Gara 1 E-Prix Berlino. Mitch Evans, tornato in forma dopo mesi, conquista una vittoria importantissima. Ma è il colpo di scena finale, con il ritiro di Oliver Rowland, a ridare speranze a Pascal Wehrlein.
Tutto era pronto: il circuito di Tempelhof, l’aria densa di pioggia e tensione, e un Oliver Rowland determinato a chiudere la partita. Invece, al giro 35, la sua Nissan si ferma dopo un contatto con Drugovich. Uno zero pesantissimo, il primo vero inciampo di una stagione altrimenti brillante.
Con 172 punti in classifica, il britannico resta leader, ma ora Pascal Wehrlein lo insegue a 50 lunghezze. Poche, se si pensa che restano ancora tre gare da disputare e che la Formula E non perdona nessun passo falso.
Chi invece non sbaglia nulla è Mitch Evans. Il neozelandese della Jaguar scatta dalla pole e gestisce la corsa con una lucidità glaciale. Usa l’attack mode con intelligenza, costruisce il margine decisivo dopo la Safety Car e tiene a bada un furioso Wehrlein nei giri finali.
È un successo che pesa: per la Jaguar, reduce da una stagione altalenante, ma anche per l’intero campionato. Perché Evans, oggi, ha fatto molto più che vincere: ha riacceso la corsa al titolo.
Una gara a due facce
Il via è subito particolare e caotico. Sul bagnato, Dennis si pianta sulla griglia di partenza con la sua Andretti: esce una Safety Car, e alla ripartenza Rowland perde il ritmo. Sbaglia il tempismo dell’attack mode, scivola fino all’ottava posizione e non riesce più a ritrovare il ritmo.
La Porsche, con Da Costa e Wehrlein, risalgono rapide, mentre le DS Penske si giocano il jolly con il Pitboost: ottima la mossa per Vergne e Gunther, che volano al terzo e quarto posto. Ma la fortuna gira veloce. Un altro incidente – tra Beckmann e Sette Camara – richiama in pista la Safety Car. Vergne si ritira, Gunther crolla.
Wehrlein, grande protagonista, viene penalizzato in griglia per un contatto nelle libere; il tedesco recupera terreno, sfrutta al massimo le occasioni e chiude secondo, incollato a Evans fino alla fine. Con questa prestazione, riapre matematicamente la corsa al titolo, sia per sé che per il team tedesco. La Porsche può sognare doppio: piloti e costruttori.
Il podio lo chiude un costante Da Costa, mentre la top ten vede anche Mortara, Barnard, Cassidy, Gunther, Buemi, Muller e Ticktum.
Classifica e scenari
Ora la classifica racconta una storia diversa. Rowland resta in testa con 172 punti, ma Wehrlein ne ha 112 e Da Costa 113. Le distanze sono importanti, sì, ma in Formula E – lo abbiamo visto – basta una gara per cambiare tutto.
Il secondo round di Berlino promette scintille. Rowland dovrà ricostruire fiducia e punti, Wehrlein ha il vento in poppa e Porsche in forma smagliante. Evans, dopo la prova perfetta, può sognare ancora.
Foto: Formula E