Cadillac DOMINA la 6h di San Paolo 2025: prima vittoria del costruttore statunitense nel WEC con la #12 sul gradino più alto del podio e la #38 a chiudere un 1-2 storico! Porsche #5 sul podio, in LMGT3 trionfa Lexus!
6h di San Paolo 2025: la cronaca della PARTENZA e dell’inizio della gara!
Parte la gara e subito azione in pista! Ottima la partenza di Stevens che tiene inizialmente il comando, ma Andlauer risponde immediatamente: dopo poche curve sferra l’attacco e si prende la leadership, iniziando subito ad allungare sul gruppo. Alle sue spalle le due Cadillac si sfidano ruota a ruota, seguite a breve distanza dalle Peugeot, pronte ad approfittare di ogni spazio.
In LMGT3 è l’Aston Martin #10 a mantenere la testa, mentre la rimonta dalle retrovie della Ford #77 e della Mercedes #60 accende la lotta nel gruppo.
Ferrari in evidente difficoltà sin dalle prime fasi, mentre Sorensen si prende la scena con un sorpasso spettacolare su Makowiecki. Il pilota dell’Aston Martin #009 si lancia all’attacco di Hartley in curva 1, senza successo, ma resta incollato alla Toyota, pronto ad agguantare la zona punti.

Colpo di scena dopo appena 10 minuti: la BMW #15 di Kevin Magnussen rientra ai box e finisce direttamente nel garage, proseguendo la striscia di sfortuna del team dopo Le Mans. Questo problema fa scalare di una posizione Vanthoor, Hanson, Hartley e Sorensen, con quest’ultimo che entra così nella top 10.
Cambia il leader in LMGT3: Umbrarescu sulla Lexus #87 infila la #10 in curva 1 e prende la testa della classe.
Sorensen continua il suo show: supera prima Hartley, poi Hanson e sale in ottava posizione, mentre le Ferrari ufficiali restano nelle retrovie, con la #50 e la #51 rispettivamente in 14ª e 15ª piazza.
Situazione opposta in casa Aston Martin: mentre la #009 brilla, la #007 naviga nelle ultime posizioni, davanti solo alla BMW ancora ferma ai box e alla Toyota #7 di Conway. Davanti a Gamble troviamo le due Ferrari, la Porsche Proton e le Alpine, che sorpassano in rapida successione proprio la Toyota #8, estromettendola dai punti.
Anche Nicolas Pino, alla guida della Porsche Proton, supera Hartley, lasciando la Toyota #8 nel mirino delle due Ferrari. Dopo 18 giri di stop, la BMW #15 torna finalmente in pista, ma con un ritardo ormai impossibile da recuperare.
Arrivano le prime penalità della gara: 5 secondi da scontare al prossimo pit stop per le LMGT3 #46, #81 e #88, oltre che per la Ferrari #51. Ma il colpo più pesante lo subisce la Cadillac #12, costretta a un Drive Through per infrazione tecnica proprio mentre occupava la seconda posizione: scontata la penalità, scivola fino alla settima piazza.
Proprio mentre l’attenzione è puntata sulla penalità della #12, l’Alpine #35 di Hasburg rientra ai box e si ritira: un problema elettrico mette fine alla sua gara.
Davanti, Andlauer continua a spingere e si costruisce un margine di 10 secondi su Bamber, che a sua volta è tallonato dalle Peugeot, staccate a loro volta di altri 10 secondi. In LMGT3 la situazione è simile: Umbrarescu vola con 11 secondi di vantaggio su McIntosh, inseguito a breve distanza da Gattuso sulla Ford #88.
Inizia il primo vero valzer di pit stop: diversi team cambiano gomme e in alcuni casi anche i piloti. Dopo le soste, la Porsche #5 mantiene la leadership, seguita dalle Cadillac #38 e #12. Le Peugeot #94 e #93 inseguono in quarta e quinta posizione.
A mezz’ora dalla fine della seconda ora, Laurens Vanthoor si mette in scia alla Peugeot di Mikkel Jensen. In curva 1 prova l’affondo dopo un leggero contatto causato da un bloccaggio, ma il danese tiene la posizione con una gran difesa.
Nel frattempo, Bamber si rifà sotto a Andlauer, mentre Stevens — penalizzato dal Drive Through — segue a 6 secondi. Sorensen, protagonista di uno stint brillante con l’Aston Martin #009, lascia ora il volante al compagno Riberas.
Scintille davanti: Bamber tenta un audace sorpasso all’esterno su Andlauer, ma un doppiato complica la manovra e permette al pilota Porsche di restare davanti. Poco dopo, però, Bamber forza l’ingresso e riesce a prendersi la testa della corsa: Cadillac al comando!
6h di San Paolo 2025: la cronaca del cuore della gara
Siamo ormai nel vivo della gara e iniziano a emergere tensioni e colpi di scena. Tincknell finisce coinvolto in un contatto con una Ferrari LMGT3 durante una fase di doppiaggio, episodio che anticipa l’attivazione di una Full Course Yellow per la rimozione di detriti sparsi in pista.
Momento difficile per i colori italiani: la Ford #88, condivisa da Olsen, Gattuso e Levorato, rientra ai box per un problema. Subito dopo, un altro incidente coinvolge la Corvette e la Ferrari #50 di Nielsen, che perde parte del paraurti posteriore. Nuova FCY per permettere di pulire la pista, presumibilmente a causa di questo contatto.
Alla ripartenza, Rahel Frey riesce ad avere la meglio su Berry e si prende il terzo posto in LMGT3, mentre Riccardo Pera supera Gelael ed entra in zona punti. Ma le difficoltà per la Ferrari #50 non sono finite: arriva la bandiera nera con disco arancione, obbligando Nielsen a rientrare ai box per riparare i danni.
Pioggia di penalità in LMGT3: Ben Keating sulla Corvette #33 e Martin Berry sulla Mercedes #61 ricevono sanzioni per infrazioni durante la FCY. Alla Corvette tocca un Drive Through, a cui si aggiungono 10 secondi da scontare al prossimo pit stop per il contatto con la Ferrari. Toccherà a Juncadella, subentrato a Keating, cercare di raddrizzare la gara.
Non finisce qui: arriva anche un Drive Through per il leader di classe Schmid, colpevole di aver superato il limite di velocità in pit lane. Nonostante ciò, il pilota Lexus mantiene un margine di 12 secondi sull’auto gemella guidata da Nakayama.
La corsa prosegue con grande spettacolo in LMGT3, con duelli ruota a ruota e sorpassi di qualità: Pera e Juncadella danno vita a una sfida intensa, raggiungendo Baud che si aggrega. Intanto, Rahel Frey continua la sua rincorsa: è incollata a Nakayama, recupera terreno nelle curve ma perde qualcosa sui rettilinei. Alla fine sfrutta un’incertezza del giapponese e si prende la seconda posizione, puntando dritta verso Schmid, leader virtuale dopo un pit stop.
6h di San Paolo 2025: la cronaca del FINALE
Come sempre, dopo il penultimo pit stop la gara inzia a diventare sempre più tirata, in LMGT3 salgono i piloti Gold o Platinum, in Hypercar si effettua l’ennesimo rifornimento per prepararsi all’ultima sosta e al finale della corsa.
Norman Nato guida ancora la gara, con un vantaggio di 40 secondi sulla vettura gemella portata da Bourdais, chiude il podio provvisorio Andlauer sulla #5. Giù dal podio la #6 e le 2 Peugeot, separate dalla BMW #20.
Con 1 ora e 40 sul cronometro FCY per pulire il rettilineo da altri detriti, stavolta non è Frey ma Gatting a sfruttare il termine dell’interruzione per avvicinarsi alla Lexus. Tuttavia, la ripartenza di Michelle non è stata regolare: dopo qualche istante, la vettura #85 viene penalizzata con un Drive Through per non aver eseguito correttamente la procedura di Full Course Yellow.
Fuori dai giochi l’ultima Ford rimasta in gara: danno al sistema di scarico e la #77 è K.O.
Con un’ora e 10 sul cronometro, Michelle Gatting si mostra negli specchietti di Saucy, pronta a passarlo e inseguire Hasse-Clot.
La gara giunge alle fasi finali, se in Hypercar è praticamente scontato ormai il trionfo di Cadillac, in LMGT3 le prime posizioni sono ancora tutte da decidere!
Eduardo Barrichello negli ultimi minuti si attacca a Michelle Gatting, il figlio d’arte prepara l’attacco e dopo una lotta bellissima tra la pilota danese e il brasiliano, “Dudu” sorpassa con un capolavoro all’esterno!
Se il trionfo di Cadillac non è in dubbio, lo è la doppietta: Andlauer raggiunge gli scarichi di Bourdais e prepara un attacco per separare le 2 Cadillac…ma non basta! Andlauer inizia l’ultimo giro a 1 secondo e 3 dall’obbiettivo e non riesce a concludere l’attacco.
Norman Nato taglia il traguardo per portare a casa la PRIMA vittoria per Cadillac, chiude in volata con Andlauer la gemella portata da Bourdais, un matrimonio tra Jota e Cadillac annunciato un anno fa, iniziato nel peggiore dei modi in Qatar con il contatto tra i 2 compagni di squadra mentre venivano occupate le prime due posizioni – dopo la pole position a Le Mans senza raccogliere frutti, le Cadillac dorate finalmente portano a casa i risultati che spesso hanno meritato!
In LMGT3 il trionfo è di Lexus, con la #87 che taglia il traguardo precedendo Charlie Eastwood sulla Corvette #81 e il padrone di casa, Edurardo Barrichello, a bordo dell’Aston Martin #10.
Mentre in Cadillac e Lexus si festeggia, chi sicuramente non sarà felice sono le Iron Dames, che hanno perso il podio proprio all’ultimo momento, sicuramente non saranno soddisfatti in casa Ferrari, che termina fuori dai punti con le vetture ufficiali.
Foto: FIA WEC, Peugeot Sport, Toyota Gazoo Racing WEC, The Heart Of Racing