Sapevate che guidare a 140 chilometri orari non è solo pericoloso, ma anche insensato? A spiegarlo, la matematica: ecco perché non serve a niente.
Molte persone, nella ricerca del risparmio di energie e tempo, spesso raggiungono velocità proibite in autostrada. Si spingono non solo oltre i 100 chilometri orari, ma talvolta anche al di là dei 130, che è sicuramente una velocità di punta considerevole in autostrada. Oltre a rischiare sanzioni pecuniarie, è un atteggiamento molto pericoloso anche dal punto di vista della sicurezza stradale.
E poi, in fin dei conti, non ha chissà quale efficacia particolare. In effetti, come vedremo nelle prossime righe, è la matematica stessa a dire che non serve a fare risparmiare particolare tempo a chi osa così tanto mettendo a rischio la propria vita e quella degli altri. Ma cosa dice nello specifico la matematica a riguardo?
Nelle prossime righe cercheremo non soltanto di approfondire nel dettaglio, ma anche di comprendere come mai non è né utile né efficace.
La matematica ritiene inutile andare a 140 km/h in autostrada: ecco perché
Viaggiare a 140 km/h in autostrada non dona chissà quale vantaggio rispetto a farlo a 130 km/h. José Angel Murcia, matematico, è sicuro di questo fatto. E per dimostrarlo, si affida alla matematica. Questi precisa che la differenza di tempo sia effettivamente minima. In un viaggio di 100 km a 130 km/h, sono necessari 46 minuti di tempo per giungere a destinazione, mentre andando a 140 km/h si arriverebbe nel luogo prefissato soltanto tre minuti prima della precedente velocità scelta.
Inoltre, nei percorsi giornalieri, questo risparmio viene annullato dal traffico e dai limiti delle strade urbane ed extraurbane, senza contare semafori, curve o pedaggi. Tutto questo riduce i vantaggi di una velocità più alta in autostrada. Ma perché? La relazione tra velocità e tempo risparmiato è inversa nei termini di efficienza; mentre la velocità nominale può sembrare promettere minori tempistiche, nella pratica il guadagno di pochissimi minuti non giustifica i tanti rischi aggiuntivi.
Un piccolo aumento di velocità offre un risparmio temporale che non ha alcun valore effettivo rispetto ai rischi relativi alla sicurezza stradale. Secondo la matematica, quindi, l’effettiva efficienza della velocità diminuisce quanto più si tenta di incrementarla oltre certi parametri ottimali. E poi non dimentichiamoci del meteo, altra variabile che può scongiurare una effettiva riduzione del tempo di arrivo. Insomma, la cosa migliore rimane sempre quella di cercare di guidare con prudenza piuttosto che arrivare il prima possibile a destinazione.