Il sindaco di Milano Beppe Sala ha previsto limitazioni sull’accesso anche di alcune categorie di moto nell’area B. I divieti, però, sono stati posticipati. Ecco il perché di questa decisione.
L’area B di Milano è una zona ZTL all’interno della quale sono in vigore diverse limitazioni per le auto a benzina Euro 2 o di classe inferiore, per le auto diesel fino a Euro 5 e per alcuni mezzi commerciali e autobus. I divieti di circolazione per tutte queste auto sono attivi dal lunedì al venerdì dalle ore 7.30 alle 19.30.
In pratica, è vietata la circolazione nell’area B del capoluogo lombardo a tutti i mezzi maggiormente inquinanti. Milano ha scelto di estendere queste limitazioni sulla circolazione anche alle moto e agli scooter che non rispettano alcuni parametri importanti sulle emissioni. Ci riferiamo ai motocicli e ai ciclomotori a due tempi Euro 2 e 3, a quelli a gasolio Euro 2 e 3 e a quelli a benzina a quattro tempi Euro 0, 1 e 2.
Il sindaco di Milano Beppe Sala, però, ha scelto di posticipare di un anno l’avvio del divieto di circolazione nell’Area B per tutte queste categorie di moto. Per quale motivo? Ecco tutti i dettagli.
Modificato il calendario per l’inizio delle limitazioni di accesso all’Area B di alcune moto a Milano
Non scatterà a partire dal prossimo 1° ottobre i divieti per le categorie di moto appena indicate. Il blocco, infatti, verrà posticipato di dodici mesi, come da poco confermato dal sindaco di Milano Beppe Sala. Queste le parole del primo cittadino di Milano: “A seguito di un’attenta valutazione sarà modificato il calendario di avvio delle limitazioni di accesso ad Area B riguardanti alcune classi di motoveicoli“. I divieti, dunque, slitteranno a ottobre 2026.
Non si tratta assolutamente di un cambio di rotta da parte del capoluogo lombardo, ma solo di una decisione presa per dare maggiore tempo ai cittadini per adeguarsi al cambiamento.
Il sindaco Sala a tal proposito, infatti, ha sottolineato il seguente aspetto: “Lo slittamento permetterà di accompagnare con maggiore gradualità la transizione e sostenere le fasce di popolazione più esposte, senza comprometterne gli obiettivi ambientali. Abbiamo verificato, anche con tanti proprietari di moto, che ci sono un po’ di complessità e quindi vogliamo dare solo tempo in più. Non cambiamo la direzione, però abbiamo deciso di dare un anno in più ai proprietari di moto per adattarsi“.
