Auto compie un parcheggio

Consigli per il parcheggio: svelati i migliori trucchi delle scuole guida

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Scritto da Francesca Testa

16 Agosto 2025

Questi stratagemmi non te li insegnano nemmeno le autoscuole. Eppure sono la base indiscussa per procedere al parcheggio

Il parcheggio rappresenta una manovra tanto frequente e indispensabile, quanto delicata e necessaria da ponderare con attenzione, onde evitare di rendersi protagonisti di situazioni particolarmente fastidiose.

La possibilità aumenta soprattutto quando si parla di neopatentati, alle prime armi nell‘esecuzione delle manovre anche apparentemente più semplici, ma proprio per questo più interessati dalla possibilità di errore.

Le abilità, però, valgono fino ad un certo punto: è l’attenzione meticolosa da rivolgere ad ogni singolo movimento del veicolo, in sincronia con il proprio corpo, che può aiutare nel raggiungere un risultato favorevole ed esente da rischi.

Ma è importante sapere che esistono una serie di trucchi, accorgimenti da nulla che spesso nemmeno le scuole guida stesse insegnano ai propri aspiranti patentati, ma che sono altresì capaci di rivelarsi determinanti nell’esecuzione del parcheggio.

Tutto ha inizio da qui

Le linee guida fondamentali sono sempre le medesime: presegnalare l’intenzione di parcheggiare, dunque avvertire le altre vetture che la manovra sta per avere inizio, assicurandosi che le condizioni della strada intorno lo permettano e proseguendo a velocità realmente ridotte, tenendo sempre un occhio attento sui movimenti eseguiti, onde evitare di farsi sorprendere da improvvisi e per nulla piacevoli boati.

Fila di auto parcheggiate
Fila di auto parcheggiate (Depositphotos foto) – www.gpkingdom.it

E’ importante sapere, poi, quale tipologia di parcheggio, in relazione allo spazio disponibile, andare a completare: i più comuni sono il parcheggio in linea, con la sistemazione del veicolo parallelamente al bordo bianco della strada, in batteria, all’interno di spazi perpendicolari alla strada, o in diagonale, con la vettura sistemata all’interno di spazi vantanti angoli di 45° o in altri casi 60°. Il retro della propria vettura, qualunque sia la tipologia di parcheggio che si ha necessità di completare, potrà sempre servire come vitale punto di riferimento.

Nel vivo dell’esecuzione

In che modo? Per procedere in questa direzione sarà indispensabile allineare la propria ruota posteriore con il paraurti del veicolo che si posiziona al nostro fianco, il tutto prima di procedere con un giro completo del volante verso lo spazio di parcheggio puntato, che dovrà in ultima battuta essere occupato dalla vettura, iniziando una lenta manovra di retromarcia. Ciò soprattutto nel caso in cui si decida di procedere al parcheggio in parallelo, che dovrà inevitabilmente avvenire esclusivamente in presenza dello spazio sufficiente per il veicolo, generalmente indicabile come più lungo dell’auto almeno del 30 o 50%.

Nel caso in cui, invece, vi sia la necessità di procedere al parcheggio obliquo, altresì noto come in diagonale, c’è necessità di una pratica precisa che dovrà essere schierata in campo in modo perfettamente efficiente, lasciando lo spazio sufficiente per garantire la corretta apertura delle portiere, senza che le stesse vadano a contrastare le automobili vicine. La distanza di sicurezza, così come la necessità di centrare gli spazi designati al parcheggio nel miglior modo possibile, secondo quanto riportato anche dal quotidiano iberico OkDiario, rappresentano davvero elementi indispensabili.

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