Le speranze di titolo della vigilia si sono spente sul nascere, ma la Ferrari deve trovare continuità e salvare il salvabile.
Il 2025 della Ferrari non sta rispettando le attese della vigilia. Dopo un inverno di speranze e dichiarazioni ottimistiche, la Scuderia di Maranello si era presentata al via della stagione con l’obiettivo di lottare per il titolo. La realtà, però, è stata da subito ben differente: una SF-25 lontana dai rivali ha scatenato frustrazione in Leclerc e soprattutto Hamilton, per cui il tema principale di questa prima metà di stagione è stato l’apprendimento difficile della sua nuova vettura.
Leclerc, invece, ha alternato qualche sorpresa positiva a weekend difficili, ma nel complesso anche il team principal Frederic Vasseur ha riconosciuto che le prime 14 gare non sono state ideali, citando problemi con l’altezza da terra e il setup della vettura. Nonostante solamente due acuti (la sprint di Hamilton in Cina e la pole position di Leclerc in Ungheria), la Ferrari si ritrova comunque seconda in classifica costruttori come un anno fa, ma il divario dalla McLaren si è ampliato a dismisura: 299 punti contro i 14 con cui aveva chiuso la scorsa stagione.
La monoposto
La SF-25 si è dimostrata una vettura difficile da gestire: Leclerc ha sottolineato più volte la mancanza di performance in generale, mentre Hamilton ha parlato spesso di un’auto complicata da guidare, instabile e con problemi ai freni. Gli aggiornamenti, uno su tutti la sospensione posteriore testata al Mugello tra Silverstone e Spa, non hanno ancora migliorato in maniera sostanziale la situazione. La vettura paga troppo sul passo gara complessivo e l’andamento altalenante delle gare, che la vede a volte in zona podio, altre addirittura fuori dai punti, ne è la dimostrazione.
I piloti
Cambiano i compagni al suo fianco ma Charles Leclerc resta comunque il faro della Ferrari. Il monegasco ha firmato tutti i podi nelle gare domenicali fino ad ora (5) e anche una sorprendente pole position in Ungheria. Anche lui, però, ha avuto momenti no, come l’incidente prima della sprint di Miami o la gara a Silverstone, definita da lui stesso “una delle più difficili della carriera”.
Lewis Hamilton, invece, sta attraversando un periodo decisamente complicato. Arrivato in pompa magna con l’obiettivo di riportare se stesso e la Ferrari al vertice, si è trovato con una vettura lontana dalle sue aspettative. Qualifiche complicate (come la doppia uscita in Q1 nel weekend sprint in Belgio) e team radio pieni di frustrazione (leggi Miami) spiegano in modo lampante il suo percorso in Rosso fin qui. Qualche lampo di classe c’è stato, come la sprint vinta in Cina o le rimonte in Bahrain e Belgio, ma nel complesso l’adattamento del sette volte campione del mondo è stato faticoso e lui stesso non ha mai nascosto la sua insoddisfazione, arrivando a definirsi “inutile” dopo le qualifiche di Budapest.
Miglior gara
Il punto più alto della prima metà di stagione resta il GP di Monaco, con Leclerc a trasformare una prima fila in qualifica in un prezioso secondo posto davanti al pubblico di casa. Anche Hamilton, quarto al sabato, non ha sfigurato, ma una penalità in griglia non gli ha permesso di terminare la gara più in alto del quinto posto.
Peggior gara
Nonostante la (purtroppo) vasta gamma di débacle tra cui scegliere, il weekend inaugurale in Australia rappresenta probabilmente il punto più basso. Al venerdì, gli umori in casa Ferrari erano alle stelle e l’obiettivo era quello di lottare per accaparrarsi pole e vittoria. Invece, la qualifica ha stroncato le speranze Rosse, facendo capire che il 2025 non sarebbe stato l’anno competitivo che tutti si aspettavano. Settimo e ottavo posto al sabato, ottavo e decimo la domenica: per la Ferrari, la tanto chiacchierata sfida al titolo partiva con 5 miseri punti.
Cosa aspettarsi dalla seconda metà di stagione
Come ha detto Vasseur dopo il GP di Spagna: “Preferiamo essere secondi che quarti”. Alla luce del distacco incolmabile dalla McLaren, l’obiettivo per la Ferrari è dunque consolidare la propria posizione come vice-McLaren, cercando di rendere i podi un’occorrenza più comune e meno sorprendente.
Dopo una prima parte di stagione in cui le parole più usate sono state delusione e difficoltà, la Ferrari dovrà concentrarsi sulla continuità. La conferma di Vasseur con un contratto pluriennale è un segnale di fiducia e stabilità, ma la macchina ha ancora bisogno di sviluppi considerevoli.
Per i piloti, l’obiettivo sarà di salvare il salvabile: Leclerc si trova a 36 punti dal terzo posto occupato da Max Verstappen e potrebbe accorciare il distacco se continua il buon momento di forma, che lo vede come miglior pilota dietro alla coppia McLaren. Hamilton, dal canto suo, dovrà ritrovare la fiducia smarrita e adattarsi meglio a un team e una vettura che finora fatica a sentire suoi.
Foto: Scuderia Ferrari Multimedia