Il punto di metà stagione n.4: Red Bull

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Scritto da Matteo Poletti

25 Agosto 2025

I miracoli di Verstappen non bastano a salvare una stagione difficile per la Red Bull dentro e fuori dalla pista.

La Red Bull si è presentata al via della stagione con la consapevolezza che non avrebbe più avuto il margine dominante degli anni passati. La nuova RB21 si è rivelata sin da subito una monoposto lontana anni luce dalla McLaren e, a volte, anche dietro a Ferrari e Mercedes nelle gerarchie.

Il punto di stagione n.4: Red Bull

La gestione interna ha contribuito ad aumentare le difficoltà: dopo sole due gare Liam Lawson è stato sostituito da Yuki Tsunoda, una decisione giudicata da molti frettolosa e severa. In parallelo, il licenziamento di Christian Horner dopo Silverstone e l’arrivo di Laurent Mekies come nuovo team principal hanno segnato la fine di un’era e l’inizio di un salto nell’ignoto.

La monoposto

La RB21 è lontana dalla perfezione: mancano grip e passo gara, con lo stesso Verstappen che ha più volte sottolineato la mancanza di fiducia nella vettura. Dopo il weekend in Bahrain, terminato con un sesto posto in gara dopo un settimo in qualifica, ha parlato apertamente di una Red Bull “semplicemente troppo lenta”.

Il punto di stagione n.4: Red Bull

Gli aggiornamenti introdotti, come il nuovo fondo a Miami e le evoluzioni successive, non hanno dato i risultati sperati, lasciando la squadra al quarto posto nel campionato costruttori, 42 punti dietro alla Mercedes e 66 dietro alla Ferrari.

I piloti

Max Verstappen rimane il faro della Red Bull. Anche in un anno difficile, l’olandese ha dimostrato perché è un quattro volte campione del mondo sfornando prestazioni straordinarie. La pole di Suzuka, definita da Horner “uno dei migliori giri di sempre”, la vittoria in Giappone e quella a Imola sono stati i momenti più alti di una stagione anche segnata da frustrazione e penalità.

Il punto di stagione n.4: Red Bull

Come nel finale del GP di Spagna, segno di una tensione che raramente lo aveva caratterizzato negli anni del dominio ma che, come spesso accade quando non ha la macchina migliore, torna prepotentemente a galla. Le voci di un suo passaggio in Mercedes hanno agitato il paddock, ma lo stesso Verstappen ha chiuso la telenovela, ribadendo fedeltà alla squadra a cui è legato dal 2016.

Yuki Tsunoda, finalmente arrivato nel team dopo l’uscita di Lawson, ha avuto un adattamento complicato. Spesso fuori in Q1 e al centro di importanti incidenti (come quello in qualifica a Imola), il pilota giapponese ha faticato a trovare continuità. Eppure, c’è un po’ di luce in fondo al tunnel: prima i punti in Bahrain e la buona rimonta di Imola, più di recente la sensazione di star riducendo il gap nei confronti di Verstappen.

Il punto di stagione n.4: Red Bull

Lui stesso ha ammesso che “il processo di adattamento non è semplice”, ma la Red Bull, in piena ristrutturazione tecnica e manageriale, potrebbe dargli ancora fiducia. D’altronde, se anche un campione come Verstappen a volte fatica, quanto è colpa di Tsunoda e quanto, invece, della macchina?

Miglior gara

Il weekend di Suzuka è stato il punto più positivo del 2025 per la Red Bull. Verstappen ha conquistato una pole da manuale e ha gestito la gara alla perfezione, domando le due McLaren. Dopo la vittoria, Horner non ha esitato a definirlo “il miglior pilota del mondo al momento”. Per chi avesse avuto ancora dei dubbi, il fine settimana nipponico ha dimostrato che, anche con una macchina inferiore, il talento dell’olandese può ancora fare la differenza.

Il punto di stagione n.4: Red Bull

Peggior gara

La gara di Barcellona ha rappresentato una pagina nera nella stagione del team di Milton Keynes un incubo. Dopo aver perso a causa di un errore dopo la safety car un podio che sembrava ormai suo, l’olandese ha poi avuto un incidente sconsiderato con Russell, tagliando il traguardo in quinta posizione prima di venire penalizzato e scendere in decima. In quel frangente, si è visto l’altro lato di colui che solitamente è un campione robotico ma che, quando gli animi si scaldano, perde spesso le staffe.

Cosa aspettarsi dalla seconda metà di stagione

Il cambio di gestione con Mekies al posto di Horner segna un passaggio generazionale per la Red Bull. La priorità è stabilizzare la squadra e sviluppare una monoposto che possa almeno insidiare Ferrari e Mercedes per la seconda posizione nei costruttori.

Verstappen continuerà a essere la principale risorsa, ma servirà una vettura più costante per permettergli di esprimersi al meglio e difendere il terzo posto nel mondiale. Tsunoda, dal canto suo, dovrà dimostrare di meritare il sedile, riducendo errori e aumentando le gare a punti.

Foto: Oracle Red Bull Racing su X

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Matteo Poletti

Parma, 22 anni | Articolista dal 2021, scrivo per GPKingdom dal 2024 e per la Gazzetta di Parma dal 2025 | Content creator (@polmatracing) dal 2017

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