Tristezza multa limite

Terribile sentenza in Italia: valida la multa anche con autovelox non omologato. È bufera 

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Scritto da Francesca Testa

5 Settembre 2025

Anche se l’Autovelox non era a norma, la multa è andata comunque a buon fine. Il tremendo paradosso.

Una recente sentenza emessa dal tribunale di Bologna ha acceso un acceso dibattito nel panorama giuridico italiano: la multa elevata tramite autovelox non omologato è valida. La decisione, che riguarda un automobilista multato per eccesso di velocità, ha sollevato molteplici quesiti sul valore legale delle apparecchiature utilizzate per la rilevazione delle infrazioni stradali.

La controversia nasce da un caso in cui un conducente è stato sanzionato per aver superato i 50 km/h consentiti, viaggiando a 67 km/h. L’automobilista aveva contestato la multa, sostenendo che l’autovelox impiegato fosse solo “approvato” e non “omologato”, condizione che, a suo avviso, avrebbe invalidato la sanzione. Tuttavia, la giudice Alessandra Cardarelli ha confermato la legittimità della multa, stabilendo che nel contesto normativo italiano l’“approvazione” dell’apparecchio possa essere considerata equivalente all’“omologazione”.

Questa decisione contrasta con un orientamento recente della Corte di Cassazione (sentenza 10505/2024), che aveva distinto nettamente tra i due procedimenti, riservando all’omologazione uno standard più rigoroso e completo. Il tribunale bolognese, invece, ha interpretato gli articoli 142 e 201 del Codice della Strada, secondo cui le apparecchiature per il controllo della velocità possono essere “omologate oppure approvate”, suggerendo così che il legislatore intenda conferire pari validità a entrambe le procedure.

Quali sono i motivi della severa decisione

Un elemento chiave della sentenza riguarda il carico della prova: anche se si volesse distinguere tra approvazione e omologazione, spetterebbe al conducente dimostrare un malfunzionamento dello strumento o contestare i dati rilevati. Nel caso in esame, l’automobilista non ha né contestato la correttezza del funzionamento dell’autovelox né negato di aver superato il limite di velocità.

Questo approccio rafforza la posizione delle forze dell’ordine nell’applicazione delle sanzioni, ma al contempo apre un dibattito giuridico sulla necessità di una maggiore chiarezza normativa. La mancanza di una definizione univoca tra “autovelox approvato” e “autovelox omologato” genera infatti incertezze che potrebbero influenzare futuri contenziosi.

Multa sull'autovelox

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Il confronto tra le diverse pronunce giudiziarie non si è esaurito con questa sentenza. Nel corso dell’inverno scorso, un’altra decisione aveva sottolineato che solo una “omologazione completa” garantisce la precisione richiesta per la rilevazione delle infrazioni, definendo l’“approvazione” come una fase preliminare e non definitiva.

Questo contrasto evidenzia l’urgenza di un intervento normativo che chiarisca definitivamente la validità e i requisiti tecnici degli strumenti per il controllo della velocità, per evitare ambiguità e garantire la sicurezza giuridica dei procedimenti sanzionatori.

Nel frattempo, la sentenza di Bologna rimane un punto di riferimento importante, confermando che, almeno in alcuni casi, la mancanza di un’omologazione formale non inficia la validità della multa. Di fatto, la decisione sottolinea la rilevanza attribuita dalla giurisprudenza al corretto funzionamento e all’effettiva rilevazione dell’infrazione, piuttosto che al mero possesso di una certificazione specifica. Il tema dell’autovelox non omologato continua dunque a essere al centro di un acceso dibattito giuridico, con implicazioni rilevanti per automobilisti, forze dell’ordine e sistema giudiziario in generale.

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