EDITORIALE – Queste Papaya Rules ora rischiano di “macchiare” un mondiale tirato: tra leggende, sportività e… una rivalità spenta
Intendiamoci: a Monza, oggi, è stata certamente scritta una bella pagina di sportività. Due rivali che si rispettano l’un-l’altro, con lealtà, correttezza ed educazione.
Forse, però, a poche gare dalla fine di un mondiale tutta questa lealtà rischia di essere troppa, rischia di stonare con uno sport che vede nei suoi maggiori protagonisti piloti che hanno sempre mostrato i muscoli senza mezzi termini. Senna, Schumacher, Hamilton, Verstappen: avrebbero fatto questa scelta in un momento così decisivo per il mondiale?
La risposta già la sapete: no.
Ed ecco forse spiegato perchè questa McLaren, a differenza della fine degli anni ‘80, non è proprio completamente entrata nel cuore dei tifosi. Ciò che sorprende è che negli ultimi 10 anni forse solo nel 2016, nel 2018 e nel 2021 ci sono state sfide così tirate al vertice: eppure, nei numeri e nello spettacolo, questa lotta non entusiasma come le altre.
E no, non si parla di piloti: Norris e Piastri non sono proprio due da fondo griglia, e non sono le qualità (peraltro ottime) dei due piloti a non accendere la sfida tra i tifosi.
Secondo disclaimer: non si chiede di arrivare sempre al contatto come nel 2021, ma… quasi sono loro stessi a dare un’impressione sbagliata di questa sfida. Entrambi si giocano il sogno più grande della loro vita, è evidente.
Ma, nonostante ciò, si vede meno la fame negli occhi rispetto agli anni passati. Piastri con la calma, Norris con il sorriso: per carità, scene molto sportive… E, se al 16° appuntamento su 24, il fuoco di questa sfida è ancora una piccola fiammella… forse, purtroppo, questo fuoco non si accenderà mai.
Dispiace, perchè poi si rischia che questa McLaren resti nella storia per i numeri ed i record più che nel cuore degli appassionati. Tra 50 anni si parlerà della lotta Hamilton-Rosberg, della lotta Verstappen-Hamilton… ma questa lotta al titolo resterà o no? Non giriamoci troppo attorno: le più grandi scene nella storia dello sport sono sempre legate alle rivalità. La sportività e un bene e deve sempre esserci, ma arrivare a cedere una posizione per un errore…
Ricordiamoci se, oggi, anche solo una leggenda di questo sport avrebbe ceduto la posizione.