Elettrico ladro segreto

Ruba l’elettricità alle auto, ma molti automobilisti non lo sanno: è il più grande ‘ladro’

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Scritto da Francesca Testa

9 Settembre 2025

Il vero furto di elettricità avviene in modo insospettabile. Questo è il colpevole maggiore. 

Molti automobilisti si trovano a dover affrontare un problema comune ma poco noto: il consumo anomalo di energia elettrica da parte di alcune componenti dell’auto anche a motore spento. Questo fenomeno, noto come “perdita di carica” o “consumo parassita”, può portare a spiacevoli inconvenienti, come l’impossibilità di avviare il veicolo al mattino. Ma qual è il vero colpevole di questo “furto” di energia?

Contrariamente a quanto si possa pensare, l’auto non cessa completamente di consumare corrente una volta spenta. Alcuni dispositivi restano attivi in modalità di “stand-by” o mantenimento, assorbendo energia dalla batteria. Solitamente, la causa più evidente di un rapido scaricamento è quella di luci lasciate accidentalmente accese, sia esterne sia interne, come la lampada dell’abitacolo. Tuttavia, si tratta più di un errore umano che di un vero e proprio problema tecnico.

Il vero “ladro” di energia è spesso uno dei dispositivi accessori installati successivamente all’acquisto, come ad esempio l’allarme antifurto, caricabatterie collegati alla presa accendisigari, registratori di guida, autoradio non originali o sistemi di navigazione. Questi componenti possono assorbire una quantità significativa di corrente, soprattutto l’allarme, che dispone di numerosi sensori e circuiti elettronici.

Come individuare il dispositivo che consuma energia

Per scoprire quale apparecchio sta “rubando” la corrente, è necessario eseguire una serie di controlli tecnici. Il metodo più efficace consiste nel misurare la corrente assorbita dalla batteria con un apposito amperometro collegato ai poli della batteria. Successivamente, si procede scollegando uno per uno i dispositivi accessori e ripetendo la misurazione. Una diminuzione marcata del consumo indica il colpevole del consumo eccessivo.

Questa procedura, sebbene richieda un minimo di competenze tecniche, può essere effettuata anche in autonomia da automobilisti esperti o, più comodamente, presso qualsiasi officina meccanica specializzata. I meccanici dispongono di strumenti e know-how per identificare rapidamente la causa e risolvere il problema.

 

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Se le misurazioni non rilevano consumi anomali con il veicolo spento, è possibile che il problema non sia la dispersione di corrente ma un insufficiente ricaricamento della batteria durante la guida. In questo caso, il malfunzionamento potrebbe derivare da un alternatore difettoso o da componenti del sistema di ricarica danneggiati, come cavi elettrici o la cinghia di trasmissione che aziona l’alternatore stesso.

Un controllo visivo preliminare della cinghia può aiutare a evitare la sostituzione prematura dell’alternatore, un intervento più costoso. Se la cinghia appare usurata o allentata, è consigliabile sostituirla per garantire un corretto funzionamento del sistema di ricarica. In definitiva, sia la perdita di energia a veicolo spento sia la carenza di ricarica durante la marcia possono compromettere la capacità della batteria di mantenere la carica necessaria all’avviamento, causando disagi agli automobilisti meno preparati.

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