Carlo Vanzini ha espresso parole durissime verso alcuni ingegneri del Cavallino: “Serve una sveglia potente, altrimenti…”
Da tanti anni è la voce della Formula 1, ma forse poche volte lo abbiamo sentito così duro nei confronti della Scuderia che rappresenta il tifo popolare in Italia: Carlo Vanzini ha tuonato una sentenza ben diretta e precisa nei confronti degli ingegneri Ferrari dopo il Gran Premio d’Italia, rei (secondo il milanese) di “non avere il coltello tra i denti e non osare”.
Così Vanzini ha attaccato duramente la Scuderia Ferrari sul proprio canale YouTube: “Adesso, i team di Formula 1 sono sicuramente delle aziende, ma devono essere gestiti con il pugno di ferro nel guanto di velluto. Non si può pensare di gestirli come un’azienda normale: ci sono decisioni che vanno prese in tempo reale, e serve carta bianca. Non ci può essere “aspetta che chiamo e chiedo” oppure “tu cosa dici?”. Ci deve essere fiducia nel personale: il personale deve essere aggressivo, prendere scelte estreme, rischiare anche decisioni che non pagano, ma provarci.
Io ho visto una grande cosa ieri: probabilmente sui social si legge “siete tutti pagliacci, andate a lavorare…”. Poi vai a Monza e, a fine gara, c’erano 5.000 persone sul rettilineo, che hanno osannato i due piloti perché hanno dato il massimo, e hanno applaudito anche Fred Vasseur quando si è presentato alla rete. Sarebbe stata l’occasione migliore far sentire il proprio disappunto, no? E invece no: è stata una dimostrazione d’amore impressionante.
Però questo amore deve essere ricambiato. Da Leclerc, che ci mette il cuore. Da Hamilton, che dopo la pausa estiva ha cambiato atteggiamento. Ma io metto sul podio, insieme ai due piloti, i meccanici: là dietro, nel garage, tutti si fanno un lavoro enorme.”
Vanzini: “Ingegneri, ora sveglia. Cosa cambia se non si cambia?”
Poi il duro attacco: “Ma, adesso, bisogna dare una sveglia potente agli ingegneri. Dal capo, che è Loic Serra, appena arrivato, fino a tutti gli altri. Red Bull ha vinto anche senza Ron Marshall e Adrian Newey. Ora basta: qualcuno deve pagare, le teste devono saltare. Bisogna cambiare qualcosa, altrimenti cosa cambia se non cambi?
Deve esserci fiducia. Tutti devono sentirsi sotto pressione, ma anche sicuri di poter portare idee. Bisogna buttare su un foglio mille proposte, non cinque: magari è la millesima che vale. Io, domani, prenderei le foto della fiumana rossa di Monza e le appenderei ai muri di Maranello, con scritto sotto: “Facciamolo per loro”. Perché la Ferrari è quella che abbiamo visto a Monza, e quella Ferrari deve ripagare i tifosi. Io scriverei: “Non siamo stati alla loro altezza”.
Chi non se la sente può alzare la mano e cambiare mestiere: la Formula 1 è dedizione assoluta. Non hai una vita, vivi solo per questa. Lo fanno già eh, non è che non lo facciano, ma bisogna farlo col coltello tra i denti, ancora di più. Con la libertà di creare, inventare, osare, come ha fatto McLaren.
Io temo di vedere una squadra che non è pronta. Lo ripeto: se non ce la fa Vasseur, non ce la fa nessuno. Se non cambia la struttura della Ferrari, non ce la fa nessuno. Bisogna cambiare già nelle prossime gare: dobbiamo vedere una Ferrari col coltello tra i denti, pronta a scelte estreme, anche al rischio della squalifica. Non possiamo accontentarci di fare i calcoli per arrivare secondi nei costruttori”, conclude.
Foto: Scuderia Ferrari HP
