Capita spesso di dover fare i conti con l’asfalto dissestato all’interno della propria città. Ma quando sarà possibile chiedere in danni al Comune per eventuali problemi causati alla macchina dalle buche presenti sull’asfalto? I dettagli.
Quando una strada subisce alterazioni e perde la sua regolarità, i rischi per tutti gli utenti stradali e per i mezzi potranno essere elevati. Un asfalto dissestato diventa tale per tutta una serie di fattori, da quelli ambientali fino ad arrivare al traffico intenso e, in generale, a una cattiva manutenzione da parte del Comune di riferimento oppure di chi sarà proprietario della strada.
La formazione di buche, deformazioni e crepe può essere causata, dunque, dall’esposizione del bitume all’ossigeno, dalle condizioni atmosferiche difficili, specie nei mesi invernali, dai mezzi pesanti in transito e da alcune dimenticanze nella manutenzione.
Con l’asfalto dissestato il rischio dei veicoli nel perdere aderenza sale in modo esponenziale, mettendo in pericolo l’incolumità di automobilisti, motociclisti, ciclisti e di tutte le altre categorie stradali. Inoltre, i vari veicoli possono anche correre il rischio di incappare in danni, rotture e problematiche varie. Chi paga eventuali danni all’auto in caso di asfalto dissestato? Ecco che cosa dice la legge a tal proposito.
L’auto si danneggia a causa dell’asfalto dissestato? Ecco chi deve pagare i danni
L’articolo 2051 del Codice Civile stabilisce una regola molto chiara. Chi ha la proprietà di una cosa, nel caso specifico dell’asfalto e della cura delle strade, dovrebbe rispondere in automatico a eventuali danni provocati a qualcuno o a qualcosa. La Cassazione, inoltre, ha chiarito che per ottenere un risarcimento – parziale o completo – sarà necessario dimostrare tre aspetti: la proprietà pubblica della strada dissestata, il cattivo stato di manutenzione e di cura e, infine, il nesso effettivo fra il danno causato e il difetto stradale dell’asfalto.
Il risarcimento, quindi, non è automatico. Se per i primi due aspetti, solitamente problemi non dovrebbero esserci, ecco che per il terzo aspetto le cose cambiano. Il Comune, infatti, può sottrarsi all’obbligo di risarcimento nel caso in cui riuscisse a dimostrare che il comportamento dell’automobilista abbia inciso in modo causale sul danno.
La colpa dell’automobilista, per esempio, può arrivare a essere la “salvezza” del Comune. In caso di danno causato da una guida troppo veloce sull’asfalto dissestato o da una distrazione con il cellulare, quindi, il Comune potrebbe eliminare ogni sua responsabilità ed evitare di pagare un risarcimento al diretto interessato.