Si parla sempre più del Ponte sullo Stretto, attenzione però alla scesa in campo dell’Unione Europea: Matteo Salvini sotto accusa.
Il Ponte sullo Stretto è sicuramente un progetto molto ambizioso voluto fortemente dal governo italiano. Negli anni si è parlato spesso della realizzazione di una struttura del genere, tuttavia non se n’è mai fatto niente. Adesso, però, Matteo Salvini sembra concretamente volenteroso di portare a termine un progetto a cui tiene moltissimo.
Il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti ritiene che possa trattarsi assolutamente di una grande possibilità anche dal punto di vista lavorativo per l’Italia intera.
Al di là dell’entusiasmo che questo progetto potrebbe protare, ancora molte cose devono quadrare nella maniera e direzione giusta. Proprio per questo, l’Unione Europa vuole vederci chiaro, senza lasciarsi scappare neanche un dettaglio in merito a questo progetto.
Ponte sullo Stretto, non è ancora finita: l’UE vuole vederci chiaro
La Commissione Europea ha avviato una verifica per quanto riguarda il Ponte sullo Stretto, speicalmente riguardo al rispetto delle normative europee su contratti e appalti. Secondo quanto riportato da Repubblica, anche l’ambiente sarebbe al centro delle discussioni, tant’è vero che le autorità di regolamentazione vogliono vederci chiaro nei prossimi mesi in merito all’impatto ambientale causato da questo progetto.
Bloomberg, in più, ha riportato che è stata inviata una lettera al governo italiano, in cui vengono richieste alcune informazioni e misure prima di dare il via effettivo alla nascita di questo progetto. Ma cos’è che va chiarito nello specifico? Pensiamo all’acqua, l’impatto sull’habitat degli animali, le criticità che riguardano aria e rumori e varie misure di compensazione che a questo punto sarebbero da considerare necessarie. Insomma, l’UE vuole vederci chiaro e avere fra le mani dati completi ed effettivi il prima possibile. In questo momento ci sono contatti costanti fra il quartier generale europeo e l’Italia riguardo al Ponte sullo Stretto, che porta a veramente tantissimi dubbi.
Sono infatti moltissimi gli aspetti da scandagliare, e i sospetti sull’operato italiano aumentano ogni giorno di più. Il deputato Angelo Bonelli dei verdi ha presentato vari esposti all’UE insieme a diverse associazioni ambientaliste, con la convinzione di poter fermare il progetto, se non rispetterà le normative ambientali. Sempre secondo Bonelli, il governo era a conoscenza dei vincoli ambientali europei al momento dell’approvazione della delibera. Si tratta al momento di una situazione veramente complessa e che è tutto tranne che definita. Nelle prossime settimane, comunque, ci aspettiamo qualche informazione in più.