Il team principal Red Bull spegne le speranze di mondiale per Verstappen: la priorità sarà un’altra.
Max Verstappen è tornato in lotta per il mondiale piloti? Questa è la domanda più frequente dell’ultimo periodo. E in effetti ha basi concrete: nelle ultime due gare, il pilota della Red Bull ha fatto bottino pieno di punti e ha ridotto il distacco dal leader Oscar Piastri da 104 punti a 69, complice il ritiro di quest’ultimo a Baku.

Con una McLaren che continua a sprecare occasioni e una Red Bull che sembra rinata, quante sono le chance di vittoria di Verstappen a 7 weekend dal termine della stagione? Oggettivamente, quasi nessuna. In oltre settant’anni di storia in Formula 1, in proporzione, solo James Hunt nel 1976 è riuscito a ribaltare un gap così grande. Va detto, però, che la sua straordinaria rimonta fu “aiutata” dall’incidente del rivale Niki Lauda al Nurburgring, che gli fece saltare più di un mese di gare e lo portò ad alzare bandiera bianca nella gara decisiva al Fuji.
Nonostante questo sia il tema centrale degli ultimi giorni, anche il team principal Red Bull, Laurent Mekies, non sta pensando al campionato piloti. In una recente intervista rilasciata a Motorsport NextGen Auto, il francese ha dichiarato: “Affrontiamo le gare una alla volta, non guardiamo la classifica del campionato. Non la guardiamo nemmeno dal punto di vista dei costruttori. Sì, è bello seguire la lotta per il secondo posto nel mondiale costruttori, ma procediamo passo dopo passo, in termini di comprensione della vettura, in termini di tempi sul giro“.

Occhio, inoltre, a non pensare che le performance del team continueranno così fino ad Abu Dhabi: “Abbiamo avuto buone risposte a Monza e Baku, ma sappiamo anche che si tratta di due circuiti molto specifici. Quindi non affrontiamo la prossima gara guardando al distacco dagli altri. Singapore sarà una sfida completamente diversa. Storicamente è un circuito molto difficile per noi. Torneremo alle famose curve a media velocità, quelle in cui la McLaren si è mostrata estremamente competitiva. Se ricordate Zandvoort e Spa, erano molto più forti di tutti gli altri”.
“Quindi affronteremo ogni gara concentrandoci su noi stessi, per capire meglio la macchina, portando il nostro contributo, e vedremo dove ci porterà. Cerchiamo di adottare un approccio ad alto rischio, per imparare il più possibile entro la fine della stagione. Questo ha la precedenza sulle discussioni riguardanti il campionato o altro. Questo approccio è comunque necessario perché il distacco tra Max e Oscar è importante. Non possiamo contare troppo spesso sugli errori della McLaren”.
Foto: Oracle Red Bull Racing su X