L’azienda americana produttrice di auto elettriche deve fare i conti con un’accusa senza precedenti. Analizziamo tutti i dettagli sull’inchiesta riguardante quasi 3 milioni di unità. Ecco tutto quello che c’è da sapere.
Il 2025 di Tesla è stato, almeno fino a questo momento, ricco di sfide e di notizie non propriamente confortanti sul fronte delle vendite a livello globale. L’azienda con a capo Elon Musk, infatti, ha subito una importante flessione, sia in riferimento all’effettiva produzione sia per quanto concerne le singole auto elettriche vendute in Europa e un po’ in tutto il mondo.
I motivi di questo calo sono molteplici, ma riguardano principalmente la forte concorrenza proveniente dal mercato cinese sull’elettrico, dalla minore domanda rispetto agli anni precedenti e dal prezzo ancora troppo elevato delle auto a zero emissioni per una larga fascia di consumatori.
Tesla, a partire dalle prossime settimane, lancerà sul mercato alcuni modelli di auto in versione maggiormente basilare, con meno optional e accessori e in potenza ridotta. Per rilanciare le vendite, infatti, Elon Musk sta pensando di proporre al pubblico anche modelli – per così dire – entry level.
L’azienda statunitense, però, deve fare i conti con alcune gravissime accuse. Ben 2,9 milioni di auto Tesla, infatti, sarebbero finite sotto inchiesta. Per quale motivo? Ecco tutti i dettagli su questa vicenda che sta facendo il giro del mondo.
Altre accuse contro Tesla: Elon Musk nel mirino
La National Highway Traffic Safety Administration (NHTSA) ha aperto una vera e propria inchiesta per appurare che tutti i sistemi di sicurezza siano validi su circa 2,9 milioni di auto elettriche marchiate Tesla. L’indagine riguarda la valutazione dell’effettiva affidabilità in merito al Full Self-Driving, vale a dire del pacchetto software avanzato per l’assistenza alla guida. Stando agli obiettivi di Musk, questo software dovrebbe portare in futuro ad avere una guida completamente autonoma per i modelli Tesla.
Al momento tale software è possibile usarlo sulle strade esclusivamente in modalità supervisionata dal conducente. Quest’ultimo, infatti, ha l’obbligo di mantenere le mani sul volante e gli occhi sulla strada. Stando alla NHTSA, però, i veicoli Tesla con Full Self-Driving commetterebbero molti più errori rispetto al previsto.
Le conseguenze di tutto ciò sarebbero maggiori infrazioni stradali, con conseguenti incidenti e feriti gravi. Questa la grave accusa: “Il sistema provoca una condotta di guida in violazione delle leggi sulla sicurezza stradale“.
Attualmente il sistema Tesla Full Self-Driving è disponibile esclusivamente negli Stati Uniti, in Australia, in Canada e in Cina come sistema Supervised.