Elon Musk continua a scombussolare la vita dei clienti di Tesla: l’ultima iniziativa frutterà molti soldi ma ha già fatto arrabbiare tutti.
Alcune persone nascono con uno charme naturale e sono in grado di mettere tutti d’accordo. Altri invece sanno essere polarizzanti: personalità che si amano o si odiano come il presidente Donald Trump, il rapper Kanye West e naturalmente, l’uomo più ricco del mondo e CEO di Tesla, Elon Musk, un uomo che fa sempre parlare di se. Non sempre per il meglio…
Nel corso della lunga cavalcata che lo ha portato da essere investitore di maggioranza a CEO dell’azienda americana, Musk ha spesso incontrato critiche e proteste da parte dei suoi stessi clienti. Questo ovviamente non sminuisce quanto di buono fatto da Tesla che è stata di fatto la prima compagnia produttrice di auto elettriche ad arrivare a livelli di vendite elevati ma fa capire quanto sia controversa la sua figura pubblica.
Negli anni, le Tesla sono state criticate per la loro “tendenza” a prendere fuoco, per la presunta poca sicurezza dell’autopilot che ha portato anche a casi di decessi dopo scontri in auto. In più a queste critiche si aggiungono quelle per il ritardo su progetti come Cybertruck e Semi, i prezzi elevati delle auto e, in ultimo, le numerose feature che si pagano direttamente o indirettamente!
Pubblicità in auto, clienti furiosi
Con l’ultimo aggiornamento che ha portato ad un clamoroso riavvicinamento tra Tesla e Disney, finora in conflitto, la compagnia americana ha installato un simpatico optional a bordo dell’auto: la possibilità di entrare in modalità Tron – il film in questione è infatti Tron: Ares della popolare saga – replicando le luci della famosa moto fantascientifica a bordo della Tesla del cliente.
Spot di pubblicità in auto: i clienti insorgono! – www.GP.Kingdom.it
Stando ad alcuni periodici americani però, l’aggiornamento nasconderebbe un pagamento indiretto ossia, per fruire del servizio, bisogna guardare uno spot pubblicitario, a quanto pare dedicato al film. In se per se, non è nulla di terribile ma le implicazioni sono tremende. Chissà che in futuro non serva guardare uno spot pubblicitario anche solo per accendere l’auto, come succede con tanti servizi per computer o Smartphone?
Musk non è nuovo ad iniziative del genere che gli permettono di guadagnare ben più del prezzo base delle sue auto dai clienti. Ha fatto discutere ad esempio il fatto che l’aggiornamento per sfruttare al massimo il nuovo autopilot delle sue vetture non sia compatibile con le vecchie vetture, costringendo i clienti a pagare di fatto per un servizio che non hanno. Speriamo che le Tesla non diventino teatro di noiosi e lunghi annunci come successo con YouTube, Netflix e Amazon Prime negli anni… Per molti clienti il rischio è molto concreto.