Dopo il summit interno post Singapore, Oscar Piastri chiarisce la sua posizione e quella del team nei confronti del compagno Lando Norris
Se è vero che da quando Mclaren ha iniziato la sua rapida ascesa da dominatrice un suo dichiarato punto di forza sono state le cosiddette “Papaya rules“, è altrettanto vero e lampante che proprio a causa di queste a Singapore abbiamo assistito al primo vero “stemperamento” all’interno della calma apparente della scuderia di Woking.
Una situazione che probabilmente ci si poteva aspettare, ed era solo questione di tempo prima che accadesse, soprattutto dopo episodi controversi che segnano pesanti precedenti come accaduto a Monza 2025, senza bisogno di tornare indietro di un anno sempre a Budapest dove Lando Norris concesse quella che allora fu la prima vittoria di Piastri.
Un dare-avere in casa papaya che, insomma, ha quasi sempre garantito un equilibrio interno molto prezioso ma che può diventare molto pericoloso nel contesto di una lotta per un mondiale.
Ciò che è certo è che il team inglese ha mostrato, in quest’ultimo anno e mezzo di ascesa, una gestione impeccabile sotto ogni punto di vista ed un pragmatismo che lo ha portato dai bassifondi al top in così poco tempo. Questro aspetto emerge molto chiaramente dalle parole di Oscar Piastri nel giovedì del COTA, interamente incentrate sull’episodio di due settimane fa a Marina Bay.
Ai microfoni di Sky Sport l’australiano ha chiarato: “I colloqui di Singapore sono stati molto produttivi per tutti i soggetti coinvolti“, aggiungendo poi che: “La conclusione è stata che quanto accaduto a Singapore non rispecchia il modo in cui vogliamo correre come squadra e, in definitiva, Lando se ne è assunto la responsabilità. Quindi, ormai è passato e le regole non cambieranno per questo”.
Pare quindi che la squadra sia pronta a passare sopra ad un episodio simile e inoltre, il leader del mondiale lascia intendere che ci saranno conseguenze per la manovra di Lando e che l’inglese se nè è assunto piena responsabilità. A questo proposito Piastri ha affermato che: “Non posso dire quali saranno le ripercussioni, spetta alla squadra saperlo. Alla fine se nè è assunto la responsabilità e ci saranno delle conseguenze“.
Tutto molto vago ed indefinito, dunque, il modus operandi che Andrea Stella e soci attueranno per gestire questa fase finale di 2025 e tenere a bada i nascenti screzi tra i due contendenti al titolo: non ci resta che attendere questa agoniata lotta mondiale, a partire proprio dal caldo weekend americano.