Il pilota Trackhouse firma la prima in classe regina: completano il podio i due italiani Di Giannantonio e Bezzecchi
Anche dopo l’assegnazione del titolo mondiale a Marc Marquez mai in discussione durante questo 2025, la MotoGP ci regala un bellissimo weekend australiano tra solide certezze e stupende sorprese.
Certamente la certezza è Marco Bezzecchi, ancora a podio dopo il dominio nella Sprint Race, il quale si prende il terzo posto nella classifica generale dietro ai fratelli Marquez ai danni di un Bagnaia ancora per terra: ottimo anche Di Giannantonio, sempre più in crescita e sempre più della partita dei grandi quando la moto glielo consente.
La scena, però, se la prende sicuramente una prima volta di un pilota come Raul Fernandez, reduce da un digiuno di successi di ben più di tre anni, risalente ancora al periodo della Moto2 in quel di Valencia. Non solo, perchè insieme a lui sale sul gradino più alto del podio l’Aprilia Trackhouse, team mai vincente fino ad ora in classe regina.
Una gara dominata da subito dopo il long lap penalty di Bezzecchi al giro 5, e poi condotta da veterano da parte del giovane spagnolo, che dopo tre anni nella massima categoria diventa un nuovo nome nell’albo d’oro dei vincitori di un Gran Premio di MotoGP, segnando anche il record della vittoria numero 300 della factory Aprilia tra tutte le categorie tra cui la sesta in top class.
L’assenza forzata del dominatore Marquez (il quale è stato sostituito da Michele Pirro) permette quindi un rimescolamento dei valori e della carte in gioco per gli ultimi tre appuntamenti stagionali in Malesia, Portogallo e Valencia, che promettono di riservare altri appassionanti colpi di scena.
Lo spagnolo tra incredulità ed euforia: “Mai avrei immaginato questo, la domenica ho sentito qualcosa in più”
Un weekend costruito passo dopo passo che, anche dalle parole a Sky Sport dello spagnolo, avrebbe visto nel podio la sua massima realizzazione e nulla più: “Credevamo in un podio come possibilità, ma dopo il sorpasso su Acosta e con Bezzecchi che non aveva ancora fatto il long lap, ho iniziato a capire che forse poteva essere la giornata giusta per qualcosa in più.”
Un digiuno durato più di tre anni per un ragazzo dal talento cristallino, che con questo successo registra il suo nome tra i vincitori di una gara in tutte tre le classi motoristiche.
Il coronamento di un percorso di resilienza e crescita insomma, che ha condotto alla vittoria australiana: “Ho sofferto in questi tre anni e con me anche l’Aprilia, ci chiedevamo se sarebbe mai arrivato questo momento. Non abbiamo mai smesso di crederci però e non abbiamo mai mollato un secondo, è sicuramente la vittoria più bella.“
