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Obbligo rottamazione per queste auto nel 2026: se ne hai una, devi affrettarti

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24 Ottobre 2025

In vista della scadenza del 2026, l’Italia si prepara a una fase cruciale per il rinnovo del parco veicolare nazionale.

In vista della scadenza del 2026, l’Italia si prepara a una fase cruciale per il rinnovo del parco veicolare nazionale con l’obiettivo di ridurre drasticamente le emissioni inquinanti e favorire una mobilità più sostenibile. Il Governo ha infatti intensificato le misure di rottamazione dei veicoli più inquinanti, accompagnandole con un pacchetto di incentivi statali che possono raggiungere punte di 10.000 euro per chi decide di sostituire la propria auto obsoleta con modelli elettrici o ibridi plug-in.

Veicoli destinati alla rottamazione entro il 2026: quali sono e perché

La normativa attuale prevede la rottamazione obbligatoria soprattutto per i veicoli con motorizzazioni Euro 0 ed Euro 1, mentre alcune regioni italiane hanno esteso l’obbligo anche ai modelli Euro 2, considerati ancora troppo inquinanti per gli standard ambientali europei. Questi veicoli, spesso rappresentati da utilitarie storiche come la Fiat Punto, la Ford Fiesta o la Volkswagen Polo nelle loro versioni più datate, sono stati per anni protagonisti del traffico urbano italiano ma oggi contribuiscono in modo rilevante all’inquinamento atmosferico, soprattutto nelle aree metropolitane.

L’eliminazione da circolazione di questi mezzi rappresenta una misura necessaria per migliorare la qualità dell’aria e tutelare la salute pubblica, in linea con gli impegni ambientali presi dall’Italia nell’ambito del Green Deal europeo. Le città italiane, infatti, continuano a soffrire per i livelli elevati di polveri sottili e ossidi di azoto, fattori che incidono negativamente sulla vita quotidiana di milioni di cittadini.

La rottamazione viene incentivata attraverso un sistema di bonus che può arrivare fino a 10.000 euro, un importo significativo che rende più accessibile l’acquisto di nuove auto a basse emissioni, in particolare veicoli elettrici o ibridi plug-in. Il valore del contributo varia in base a diversi fattori, tra cui la classe ambientale del veicolo da rottamare e le emissioni del modello sostitutivo, con maggiorazioni previste per i nuclei familiari con reddito ISEE basso e per chi abita in zone soggette a frequenti limitazioni del traffico.

Oltre al risparmio immediato sul prezzo di acquisto, i nuovi veicoli garantiscono un abbattimento dei costi di gestione e manutenzione grazie a tecnologie più efficienti e a una minore emissione di CO2. Questo doppio beneficio economico rappresenta un incentivo concreto per accelerare la transizione verso una mobilità più pulita.

Il passaggio a veicoli moderni non si limita a ridurre l’inquinamento, ma porta con sé anche notevoli vantaggi in termini di sicurezza stradale. Le nuove auto sono infatti dotate di sistemi avanzati come il controllo elettronico della stabilità, l’assistenza alla frenata automatica e sensori di prossimità, che diminuiscono sensibilmente il rischio di incidenti stradali.

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