L’arrivo di un nuovo progetto in casa Stellantis cambia radicalmente la situazione sul mercato automobilistico. Sarà la svolta.
Il futuro dei motori termici appariva appeso ad un filo fino a pochi mesi fa, con l’avvicinarsi inesorabile della deadline che – a partire dal 2035 – segnerà la fine della vendita di automobili a motore alimentato a benzina o diesel in tutta l’Unione Europea probabilmente per sempre. Varie case avevano già investito miliardi nella transizione ecologica ma hanno poi dovuto compiere un brusco cambio di rotta di fronte ad una realtà: i clienti vogliono ancora il termico.
Tra le aziende che hanno scelto di dare al motore a benzina o diesel ancora una possibilità e quanto meno allungarne il ciclo vitale c’è anche il Gruppo Stellantis, un conglomerato formato da oltre 20 brand che include il nostro Gruppo FIAT e che ha lavorato duramente sulle rinnovabili ma anche annullato vari progetti di questo tipo, come la muscle car elettrica che sarebbe dovuta arrivare il prossimo anno o quello dopo.
Una nuova notizia ridà speranza ai clienti del brand che intendono comprare auto termiche o diesel nei prossimi anni, certificando una certa continuità nella produzione delle vetture con questo tipo di motore almeno per i prossimi anni. Andiamo a vedere come Stellantis intende stupire i suoi clienti con un progetto molto importante, un piano che apre tanti scenari futuri nel campo dei propulsori a gasolio.
Motore diesel: Stellantis ha l’intuizione
Il motore Multijet da 2,2 litri a gasolio di Stellantis avrà una continuità nei prossimi anni. A confermare questa ipotesi, la notizia che Stellantis ha presentato una nuova variante del motore, nota come 2,2 MHEV secondo la cronaca. Questa soluzione garantisce un passaggio indolore dal motore termico a quello ibrido, dal momento che, come spiega la sigla si tratta di un ibrido leggero con caratteristiche molto interessanti.
Un motore MHEV è generalmente un propulsore a benzina o gasolio assistito da un piccolo motore elettrico, generalmente di voltaggio inferiore ai canonici 50 volt, che assiste il propulsore nelle fasi di avviamento o a bassa velocità. La casa ha rinnovato il suo propulsore di questo tipo coniugandolo quindi con un sistema ibrido che è anche conforme ai regolamenti Euro 7, garantendo a chi dovesse comprare questi mezzi di poter circolare liberamente ancora per molti anni.
I primi esemplari del nuovo MHEV verranno prodotti in Sud America per il mercato locale ma l’azienda non esclude che alcuni modelli, magari veicoli commerciali come il nuovo Scudo, possano sbarcare anche in UE e di conseguenza in Italia in futuro. Unire il concetto di ibrido all’ancora popolare gasolio è un’idea intelligente per accompagnare progressivamente i clienti più tradizionalisti verso una nuova epoca di transizione.