Il nuovo amministratore delegato di Stellantis ha rilasciato alcune dichiarazioni molto pesanti sul futuro dell’automotive. Filosa teme possibili ripercussioni negative su migliaia di posti di lavoro. Ecco tutto quello che c’è da sapere su questo argomento.
Il gruppo automobilistico Stellantis è uno dei più importanti al mondo e si classifica al quarto posto fra i costruttori in riferimento alle vendite complessive. Nonostante numeri inferiori alle attese nel corso dell’ultimo periodo, quindi, Stellantis è un vero e proprio colosso mondiale. La nascita del gruppo è avvenuta meno di cinque anni fa, quando nel 2021 ci fu la fusione tra Fiat Chrysler Automobiles e il gruppo PSA Peugeot-Citroen.
All’interno di Stellantis sono presenti ben 14 marchi automobilistici storici. Fra questi, impossibile non menzionare la Fiat, l’Alfa Romeo, la Peugeot, la Citroen, Opel, Jeep e tanti altri ancora. Ognuno di questi gruppi ha mantenuto una sua precisa identità, pur facendo parte a tutti gli effetti della nota holding internazionale.
Nel corso dell’ultimo anno, all’interno di Stellantis è avvenuto un cambiamento sostanziale. A fine 2024, infatti, Carlos Tavares si è dimesso dalla sua carica di amministratore delegato per alcune divergenze con il consiglio di amministrazione e per i risultati inferiori alle attese dell’azienda. Dal giugno di quest’anno ad aver preso il posto di Tavares come CEO di Stellantis è stato il manager napoletano Antonio Filosa. Le sue ultime parole sul futuro dell’automotive hanno fatto molto parlare. Ecco che cosa ha affermato.
Le parole del CEO di Stellantis scuotono il settore dell’automotive: le ultime
Il CEO di Stellantis Antonio Filosa è preoccupato per la situazione relativa all’occupazione nel settore dell’automotive. Per questo motivo ha chiesto a gran voce all’Unione Europea di rivedere i piani in merito al ban dei motori diesel e benzina a partire dal 2035. Stando alle parole del manager italiano, infatti, l’industria automobilistica nel 2035 non sarà ancora pronta a passare completamente all’elettrico e a dire addio ai vecchi motori endotermici.
Filosa ha espresso le sue preoccupazioni in merito al forte rischio di far crollare diversi segmenti del mercato. Essi potrebbero portare a effetti preoccupanti e deleteri in merito all’occupazione e anche ai prezzi delle auto.
Il CEO di Stellantis, quindi, ha chiesto all’Unione Europea di posticipare il tutto di almeno 10 anni, passando al ban definitivo dei motori endotermici a partire dal 2045 e non più dal 2035. Queste le sue parole in merito: “Questa normativa, così com’è, non è realizzabile. Se non viene rivista, danneggerà l’industria, i consumatori e i posti di lavoro. Anche la Cina ha chiesto più tempo per prepararsi alla svolta elettrica. Perché noi no?“.
In definitiva, Stellantis e tantissimi altri costruttori europei temono che una corsa forzata all’elettrico possa favorire la Cina e far perdere migliaia di posti di lavoro nel Vecchio Continente.