Questa vettura si è “persa” nel nulla ma chi dovesse ritrovarla sarebbe sistemato a vita. La storia del mistero più grande del mondo dell’automobilismo.
Nel mondo delle auto di lusso e da collezione, poche storie sono avvolte da tanto mistero e fascino quanto quella della vettura più introvabile di tutte, un modello degli anni Trenta che continua a far discutere per la sua rarità e il suo valore inestimabile. Sebbene siano passati decenni dalla sua produzione, la leggenda di questa vettura, e in particolare della sua versione più iconica, soprannominata come Voiture Noire, resta viva, alimentata da speculazioni e sparizioni inspiegabili.
Costruita tra il 1936 e il 1938 in soli quattro esemplari, la Bugatti Type 57 SC Atlantic rappresenta un capolavoro di design e ingegneria, firmato da Jean Bugatti, figlio del fondatore Ettore Bugatti. Tra i pochi esemplari prodotti, due sono ancora noti e custoditi da collezionisti come lo stilista Ralph Lauren, mentre il secondo modello, la stessa Voiture Noire, è ormai scomparso dalla storia ufficiale da oltre ottant’anni.
L’auto, conosciuta anche come “Rocher de Noir” per la sua carrozzeria nera opaca, era l’auto personale di Jean Bugatti, usata esclusivamente per eventi pubblicitari e gare. Nel 1940, per proteggerla dai danni della Seconda Guerra Mondiale, la vettura fu affidata a un trasporto ferroviario da Mosheim a Bordeaux. Ma il convoglio non arrivò mai a destinazione, e da allora la Voiture Noire è sparita senza lasciare tracce, alimentando teorie che vanno dal furto, al bottino di guerra, fino alla distruzione in bombardamenti.
Il suo valore attuale, stimato intorno ai 140 milioni di euro, supera persino quello di altre leggende dell’auto come la Mercedes SLR del 1955, venduta all’asta per 135 milioni di euro da Sotheby’s nel 2024. La ricerca del misterioso proprietario o del luogo in cui si trovi oggi questa vettura è uno degli enigmi più ambiti nel mondo del collezionismo automobilistico.
Un modello molto innovativo
La fama della Bugatti Type 57 SC Atlantic deriva non solo dalla sua rarità ma anche dall’avanzamento tecnologico che rappresentava. La vettura era dotata di una struttura innovativa con una “aletta” centrale in magnesio che univa le due metà della carrozzeria, conferendo leggerezza e rigidità senza precedenti per l’epoca. Questo materiale, per quanto rivoluzionario, sarà poi sostituito dall’alluminio nelle versioni successive.
Con una velocità massima di 200 km/h, la Atlantic era capace di competere su circuiti di alto livello, anticipando di decenni le prestazioni delle auto sportive moderne. Oggi, la casa Bugatti continua a rendere omaggio a questa icona con modelli contemporanei che ne riprendono lo spirito, come l’attuale Voiture Noire, presentata con un motore W16 da 1.500 cavalli e una carrozzeria in fibra di carbonio nera lucida, dal valore di circa 11 milioni di euro.
Nonostante i decenni trascorsi, la scomparsa della Voiture Noire resta uno dei casi più intriganti della storia dell’automobilismo. Gli esperti del settore e i collezionisti di auto d’epoca continuano a sondare archivi, testimonianze e piste internazionali, nella speranza di svelare il segreto che cela questa vettura leggendaria.
L’ipotesi che la macchina possa essere nascosta in qualche collezione privata, o che sia stata distrutta senza lasciare traccia, mantiene acceso un desiderio quasi ossessivo tra gli appassionati. D’altra parte, la macchina scomparve durante il periodo dell’occupazione nazista in Francia: si narra che sia stata caricata su un treno dai membri della Famiglia Bugatti ma che non sia mai arrivata a destinazione, forse sequestrata proprio dai nazisti. Per ora, nessuno è mai riuscito a trovarla…