Questo problema esploso in questi giorni è gravissimo: minaccia la filosofia stessa alla base delle colonnine elettriche!
L’utilizzo di automobili elettriche è sicuramente un deciso passo in avanti nella tanto agognata transizione ecologica che dovrebbe trasportarci in un futuro sostenibile, dove i famigerati carburanti fossili saranno solo un lontano ricordo. Una sfida che però non è priva di problemi e criticità: anzitutto, c’è la questione di autonomia e tempi di ricarica delle auto elettriche, paragonabili solo ai loro alti costi.
Concentrandoci proprio sulle postazioni dove si ricaricano le automobili elettriche, ci sono vari problemi da risolvere su cui il nostro paese, assieme a tutti quelli che hanno dato priorità a questo processo molto importante, sta lavorando duramente ossia quello dei tempi di ricarica, di cui abbiamo già fatto menzione, ma anche la diffusione sul territorio nazionale delle colonnine ad alta velocità ed i furti del prezioso rame con cui sono fatti i cavi di cui sono stati già registrati decine di casi.
In queste ore però, una riflessione pubblicata su AutoEveryeye da uno degli autori è emersa in modo preoccupante come nuova problematica legata alle colonnine a corrente alternata che sono sempre più diffuse nel nostro paese, oltre che nel resto dell’UE e del mondo occidentale. Cosa hanno che non vanno questi strumenti apparentemente perfetti? Lo spieghiamo subito, usando proprio le parole dell’autore del pezzo.
Corrente alternata: più un pericolo che altro!
Le stazioni di ricarica a corrente alternata sono le più popolari nelle nostre città ma anche le più lente, con tempi di ricarica che, nei casi peggiori, possono arrivare a toccare e superare i 60 minuti. A questo problema, se ne aggiungono altri: scarsa manutenzione da parte degli enti che dovrebbero occuparsene, posizioni occupate con vere e proprie soste da automobili elettriche con i proprietari che si approfittano degli stalli per sostare e non cercare parcheggio e, ultimo ma non meno importante, la tendenza anche di chi guida auto termiche ad usarle come parcheggi!

Se molti dei problemi elencati si possono risolvere passando semplicemente alle ben più rare colonnine rapide High Power Charging, spesso di Tesla, quello dei posteggi e dell’inciviltà dei guidatori resta comunque un pericolo per chi calcola l’autonomia al metro sperando di poter usufruire del servizio quando va a posteggiare: “se Milano è imbottita di automobili e i parcheggi scarseggiano, gli automobilisti più irresponsabili si sentono quasi in diritto di occupare gli stalli di ricarica, comunque sicuri di farla franca”, si legge nel pezzo preso in esame.
Al momento in effetti, la multa per una sosta su un’area riservata ad automobili elettriche oscilla tra i 40 ed i 344 €, sempre se la Polizia Locale decide di intervenire, cosa non sempre accaduta. Da “spezzare una lancia” però in “favore” – tra enormi virgolette e senza alcuna giustificazione – di chi sceglie questa soluzione perché disperato: molte città come Milano e Roma hanno visto sparire letteralmente migliaia di parcheggi, tra progetti architettonici di dubbia utilità, ciclabili messe in modo selvaggio in mezzo alla strada e aree pedonali sempre più estese. La transizione ecologica andava sicuramente studiata in modo migliore. Non penalizzando gli automobilisti in questo modo.