Fernando Alonso ha parlato in conferenza stampa in vista del Gran Premio di Las Vegas, terzultimo round del mondiale.
Le ultime tre gare della stagione sono alle porte con Las Vegas che darà il via al trittico finale del regolamento attuale. Dall’anno prossimo, infatti, ci sarà una vera e propria rivoluzione con i team che, piuttosto perplessi per gran parte della messa in atto del nuovo regolamento, stanno lavorando alacremente in vista della stagione 2026. Un campionato che si preannuncia combattuto e con molti rebus, da sciogliere gara dopo gara.
Nel corso della classica conferenza stampa del giovedì Fernando Alonso ha espresso la sua opinione sull’attuale ciclo di vetture, quelle a effetto suolo. Queste le parole dello spagnolo: “Le aspettative riposte in queste norme, che dovevano garantire una maggiore vicinanza e una migliore azione in pista, non sono state realmente soddisfatte; forse nel primo anno un po’, ma non dopo. Quindi non credo che ci mancheranno più di tanto. Penso che queste auto siano decisamente troppo pesanti; sono anche troppo grandi e con l’effetto suolo e l’altezza da terra corriamo in un modo che non è divertente da guidare e probabilmente nemmeno da seguire”.
Sulla prossima stagione ha, poi, aggiunto: “Penso che il prossimo anno probabilmente saremo più lenti e quindi da questo punto di vista ci mancherà questo aspetto delle monoposto attuali quando guideremo le prossime auto, perché noi piloti vogliamo sempre essere il più veloci possibile”.
Poi, spazio all’attualità e alle similitudini con Max Verstappen. Questo il pensiero di Nando a riguardo: “Entrambi veniamo da paesi che non seguivano molto la F1. Questo è un ambiente difficile e quando arrivi qui e hai avuto un certo successo all’inizio della tua carriera potresti non essere visto come un eroe, per così dire. Potresti non essere politicamente corretto, sei fuori dal sistema e sei più autentico di quanto dovresti essere. Credo che sia quello che ho visto anche in Max. Oltre alla sua forte personalità, c’erano i risultati e il talento che ha dimostrato nelle monoposto e nei kart, perché tutti sapevamo che tipo di pilota fosse. Da parte mia c’è sempre stato molto rispetto“.