La scelta di Hannah Schmitz al settimo giro del Gran Premio del Qatar cambia il destino del Mondiale: ecco chi è la mente strategica dietro al successo di Verstappen a Doha.
In Formula 1, le variabili che possono portare sul gradino più alto del podio sono diverse: dal talento alla qualità della monoposto, fino al lavoro del muretto box e alle sue strategie. Sul circuito di Lusail, in Qatar, Max Verstappen ha ottenuto la sua settima vittoria stagionale avvicinandosi pericolosamente a Lando Norris – attuale leader del Mondiale – con soli 12 punti che adesso separano l’olandese e il britannico; un risultato che è frutto non solo dell’abilità del pilota Red Bull, ma anche di una scelta strategica mossa dalla sua ingegnera, Hannah Schmitz, e che rimanda l’assegnazione del titolo iridato ad Abu Dhabi questa domenica.
Al settimo giro del Gran Premio del penultimo appuntamento della stagione in Qatar, la stratega britannica ha approfittato della safety car entrata in pista per il contatto tra Hulkenberg e Gasly alla prima curva chiedendo al suo pilota di entrare ai box per smarcare la prima sosta, e permettendo a Verstappen di ottenere il suo terzo successo consecutivo a Doha. La scelta effettuata è stata riconosciuta anche al momento della premiazione, con Schmitz che è salita sul podio insieme a Max Verstappen per ritirare il premio riservato ai costruttori.
Ai microfoni di Viaplay, Schmitz ha poi spiegato i retroscena della strategia: “L’abbiamo studiata prima della gara, era proprio quello il momento in cui si aprivano le finestre della safety car e della virtual safety car, ed era quello il piano; quindi, se la safety car fosse uscita al settimo giro, avremmo fatto rientrare entrambe le vetture ai box. C’è un tale vantaggio nel rientrare ai box sotto la safety car quando devi fare due pit stop che, per noi, era chiaro che era la cosa giusta da fare. E credo che molti nel pit lane la pensassero allo stesso modo“.
Chi è Schmitz?
Nata a Caterham, nel Regno Unito, Hannah Schmitz si è laureata presso l’Università di Cambridge in Ingegneria Matematica. Parte della squadra di Milton Keynes dal 2009, è entrata alla corte del Toro Austriaco prima come Internal Student, poi è diventata una parte fondamentale nelle strategie del team Red Bull sostituendo Will Courtenay nel ruolo di Principal Strategy Engineer nel 2024.
Tra le strategie più celebri che l’hanno resa un punto di riferimento nel team, spiccano: il Gran Premio d’Ungheria del 2022, dove l’olandese – partito decimo con gomme soft per una scelta aggressiva del muretto – riuscì a rimontare fino alla vittoria e il Gran Premio del Brasile del 2019, quando azzardò un terzo pit stop per Verstappen, mossa che si rivelò vincente.
I precedenti di una donna sul podio di Formula 1
La presenza di Schmitz sul podio del Gran Premio del Qatar non è stata solo un caso isolato; tuttavia, rimane un evento raro nella storia della Formula 1 che, ad onor del vero, sta iniziando a muovere passi sempre più concreti verso l’inclusione femminile del mondo del motorsport. Prima di lei, Britta Seeger era salita sul podio del Gran Premio di Abu Dhabi nel 2019, vinto da Lewis Hamilton e successivamente, Louise McEwen, direttrice marketing di McLaren Racing, presente sul podio al Gran Premio di Miami 2025, successo conquistato da Oscar Piastri.
Foto: Formula 1.