Nella giornata di oggi la Formula 1, attraverso i propri canali ufficiali, ha mostrato il concept delle vetture della prossima stagione.
La Formula 1 è ufficialmente entrata nella nuova era, quella che potrebbe cambiare le gerarchie dopo un ciclo dominato da Max Verstappen e, negli ultimi due anni, dalla McLaren con Lando Norris vincitore del suo primo titolo Mondiale. Nella giornata di oggi, infatti, la pagina ufficiale della Formula 1, attraverso i propri canali di riferimento, ha mostrato ufficialmente il concept delle vetture che andranno a comporre la stagione 2026, con tanto di forme e contorni da studiare in vista dei test che andranno in scena a gennaio (anche se quelli più realistici si terranno nel mese di febbraio). C’è tanto da conoscere e da capire e la F1, in maniera simpatica, ha proposto una spiegazione originale del nuovo ciclo:
Tutto quello che c’è da sapere sulla nuova era della Formula 1
Per cominciare, le auto saranno più corte, più strette, più leggere e più agili. Il passo è stato accorciato, il che in teoria significa che dovrebbero essere più reattive in curva. Le auto monteranno ancora pneumatici Pirelli da 18 pollici, ma più stretti. Questo ridurrà la resistenza aerodinamica e ridurrà ulteriormente il peso. Ah, e quei piccoli passaruota sopra gli pneumatici anteriori non ci saranno più, il che manterrà le auto più pulite e sì, avete indovinato, di nuovo più leggere. Nell’ultima era regolamentare, dal 2022 al 2025, si è prestata molta attenzione ai complessi fondi sottostanti la vettura. Ma dal 2026, tutto cambia. Addio ai lunghi tunnel a effetto suolo e benvenuto a fondi più piatti con diffusori estesi e aperture più grandi. Questo significherà meno carico aerodinamico e un’altezza da terra maggiore, il che dovrebbe portare a una maggiore varietà di assetti adatti a una più ampia gamma di stili di guida, livellando così il campo di gioco.
Dal prossimo anno, sia l’ala anteriore che quella posteriore saranno più semplici, il che si traduce approssimativamente in un minor numero di elementi. Le ali posteriori a trave non ci saranno più, mentre all’altra estremità della vettura, l’ala anteriore presenterà elementi più stretti. Anche le sezioni esterne dell’ala anteriore offriranno potenziali nuove aree di sviluppo e questo sarà sicuramente un campo di battaglia critico per i team, poiché l’ala anteriore influenza pesantemente le prestazioni aerodinamiche complessive della vettura. In curva, i flap rimangono chiusi nella posizione predefinita per mantenere l’aderenza. Sui rettilinei designati, i piloti possono attivare la modalità a bassa resistenza aerodinamica, che apre i flap e appiattisce le ali, riducendo la resistenza aerodinamica e aumentando la velocità massima. Questa modalità è disponibile per tutti i piloti, a ogni giro.
Active Aero significa essenzialmente dire addio al DRS nella sua forma attuale, poiché i flap degli alettoni posteriori possono essere aperti su ogni rettilineo designato senza dover essere entro un secondo dalla vettura che precede. Tuttavia, essere entro un secondo dal rivale offre comunque dei vantaggi sotto forma di modalità di sorpasso. La modalità è solo per l’attacco e si attiva quando il pilota si trova entro un secondo dall’auto che lo precede. Questo gli dà accesso a energia elettrica extra che può utilizzare per sorpassare o pressare il pilota che lo precede in un singolo punto di rilevamento.
La questione Boost
Capitolo batteria. Questo è stato ribattezzato pulsante Boost e i piloti possono continuare a usarlo in difesa e in sorpasso in qualsiasi momento del giro, a patto che abbiano abbastanza carica nella batteria, ovviamente. I piloti possono usarlo tutto in una volta o distribuirlo lungo il giro, a seconda di quando hanno le migliori possibilità di attaccare o dove sono più vulnerabili. I piloti supervisioneranno la ricarica della batteria. Collaborando con il loro ingegnere di pista, i due possono scegliere tra una gamma di diverse modalità per ricaricare la batteria, tra frenata e potenza del motore. Ciò significa che hanno tre strumenti da usare tatticamente quando sono nel vivo della battaglia.
Il propulsore ed i carburanti
E, ora, il propulsore. Sebbene il cuore pulsante sia ancora un ibrido turbo V6 da 1,6 litri, il bilanciamento della potenza è cambiato in modo significativo. Dal 2026, la potenza del motore a combustione interna è stata ridotta, mentre quella del motore elettrico è triplicata, il che significa che la potenza è ripartita approssimativamente al 50% tra benzina ed elettrico. Questo rende i propulsori più adatti alla strada, e quindi più interessanti per i produttori esistenti Ferrari e Mercedes, per i nuovi arrivati Red Bull Power Trains in partnership con Ford, General Motors (dal 2029) e Audi, oltre al fornitore di ritorno Honda.
Per la prima volta in assoluto, i propulsori di Formula 1 utilizzeranno carburanti sostenibili avanzati, già sperimentati in F2 e F3 nel 2025. Il carburante è prodotto da fonti all’avanguardia come la cattura del carbonio, i rifiuti urbani e la biomassa non alimentare, ed è certificato in modo indipendente per soddisfare rigorosi standard di sostenibilità.
La F1 è pronta ad entrare in nuova nuova era
Le monoposto di Formula 1 continueranno a essere veloci, spettacolari, spettacolari da guardare. Ma dal 2026, saranno più impegnative per team e piloti. Dovranno confrontarsi con nuove tecnologie e regole più severe, gestendo al contempo un set più ampio di strumenti di attacco e difesa che possono decretare il successo o il fallimento delle loro prestazioni e del loro piazzamento finale.
Con meno carico aerodinamico e un controllo più preciso sulle turbolenze, seguire un’auto in curva dovrebbe essere più facile, mentre ottenere il massimo dalla vettura dovrebbe rappresentare una sfida maggiore per i piloti. Questo è il futuro della Formula 1, alimentato da carburanti sostenibili avanzati e da un uso più intelligente dell’energia.
Foto: F1