Dopo un 2025 che lo ha consacrato come pilastro della Mercedes, George Russell punta al Mondiale, indicando Max Verstappen come punto di riferimento
Il 2025 di George Russell non è stato l’anno del titolo, ma è stato senza dubbio quello della definitiva affermazione. In una Formula 1 monopolizzata fino all’ultima gara dai tre contendenti al Mondiale, il britannico è riuscito a distinguersi come l’unico pilota, al di fuori di quel gruppo, a conquistare vittorie, diventando il punto di riferimento tecnico e sportivo della Mercedes.
La continuità come base per il futuro
Un rendimento che ha avuto un peso specifico rilevante nella corsa al titolo Costruttori: la Mercedes ha chiuso al secondo posto, e lo ha fatto soprattutto grazie alla continuità del suo pilota di punta. Oltre alle due vittorie ottenute in Canada e a Singapore, Russell ha mostrato una regolarità quasi impeccabile, andando a punti in 23 delle 24 gare disputate. L’unica eccezione è arrivata nel weekend di Monaco, chiuso all’11° posto.
Non sorprende, quindi, che Russell consideri il 2025 come la sua miglior stagione in termini di completezza ed efficacia, come riportato da Autosport: “È stata sicuramente la mia annata più solida in termini di prestazioni: la più costante e con meno errori. Nel complesso, sì, lo è stata.“
La fiducia nei propri mezzi non manca. Russell è convinto di poter competere con i migliori, pur indicando chiaramente il punto di riferimento della griglia: “So di potermela giocare con i piloti al vertice. Max Verstappen è il punto di riferimento assoluto in questo momento. È lui quello con cui vorrei confrontarmi direttamente, anche da compagno di squadra, per capire davvero il mio livello.“
In vista della prossima stagione Russell guarda alla storia per mantenere il giusto equilibrio tra ambizione e pazienza. Il modello è Michael Schumacher, che con la Ferrari costruì il successo nel tempo, vincendo il primo Mondiale a Maranello solo al quinto tentativo dopo anni difficili. “Mi ricordo sempre che a Schumacher servirono cinque anni in Ferrari prima di vincere il primo titolo. Tutti ricordano gli anni di gloria, ma pochi ricordano le stagioni senza campionati.“
Un ragionamento che lo ha portato anche a rivedere il valore dei piazzamenti: “Arrivare secondo o ventesimo, onestamente, è quasi la stessa cosa. Se non vinci il campionato, non conta davvero. L’ho imparato anche ai tempi della Williams. O lotti per il titolo o non lo fai: nessuno sogna di lottare per il secondo posto.”
Russell è pronto, ma non ha fretta. Dopo questa stagione, la sua carriera entra nella fase in cui il valore non va più dimostrato, ma trasformato in risultati quando il contesto tecnico lo consentirà. “Sono pronto, ma so che il mio momento arriverà. Devo avere pazienza.“
