F1-Massa, l’ennesimo episodio di un 2008 infinito

di Walter Izzo

Felipe Massa, a distanza di settimane, torna all’attacco attraverso i suoi legali, tuonando FIA per il “crashgate” che gli costò l’iridato nel 2008

E rieccoci qui, a parlare ancora una volta di quel maledetto anno, l’anno probabilmente più polemizzato nell’albo della F1. Il protagonista è sempre lui, Felipe Massa, questa volta coadiuvato dai suoi assistenti legali, con l’intento di ribaltare un verdetto applicato 15 anni fa: era il 2008. In molti danno l’impresa come impossibile a realizzarsi, ma gli avvocati e lo stesso Felipe si sono detti da mesi fiduciosi.

Felipe Massa contro Lewis Hamilton nel 2008, nel gp del Brasile a Interlagos
Felipe Massa contro Lewis Hamilton nel 2008, nel gp del Brasile a Interlagos

E l’ottimismo dei brasiliani si percepisce non solo dalle parole dell’avvocato Bernardo Viana, ma dal fatto che questi abbiano accettato di posticipare le operazioni, il cui termine era previsto inizialmente per oggi 13 ottobre. Ebbene questa proseguirà al massimo fino al 15 novembre: un mese di proroga che FIA e F1 hanno chiesto e ottenuto volto ad evitare in extremis che si proceda in un’aula di tribunale.

Felipe contro tutto e tutti

Ma da dove nasce questa polemica pressoché infinita? E perché solo 15 anni dopo si realizzano le concrete accuse di Massa e i suoi legali?

2 marzo 2023, la data che ha scatenato l’inferno in Brasile e in casa Massa, in seguito alle dichiarazioni liberatorie (e volutamente tardive) di Bernie Ecclestone, il ben noto miliardario al timone della FIA sino al 2017. “Abbiamo deciso di non fare nulla, volevamo proteggere lo sport da un enorme scandalo. Ho convinto Nelson Piquet senior, un mio ex-pilota in passato, a tacere per il momento. Secondo lo statuto, avremmo dovuto cancellare la gara di Singapore, che non sarebbe stata valida per la classifica del campionatoFelipe Massa sarebbe diventato campione del mondo, non Lewis Hamilton. Oggi mi dispiace ancora per Massa, è stato defraudato del titolo che meritava, mentre Hamilton ha avuto tutta la fortuna del mondo e ha vinto il suo primo campionato. Oggi avrei fatto le cose in modo diverso”.

Dichiarazioni che hanno fatto e faranno ancora discutere. Ma intanto Felipe pretende quel titolo, accarezzato per soli 38 secondi da lui e da tutti i tifosi della Rossa, “scippato” (legalmente o no a seconda del tifo) da Lewis Hamilton e Mclaren. Ora la parola passa ancora una volta a chi quel Mondiale lo decise e che probabilmente potrebbe ribaltare nuovamente la vicenda, facendo come sempre discutere e trascinando fiumi di ipocrisie e polemiche. Dopotutto lo sport purtroppo è anche questo, e il volto più oscuro e meno noto della F1 era forse meglio non conoscerlo mai…

Foto: F1, Gazzetta dello Sport

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