Albert Park: cinque momenti chiave al Gran Premio d’Australia

di Marco De Gaspari

Dalla partenza caotica del 2002 alla prima vittoria della Brawn GP: il tracciato di Albert Park è stato il teatro di momenti memorabili

1996: l’incidente spaventoso di Martin Brundle

Prima di intraprendere la carriera da giornalista e commentatore, Martin Brundle visse un’intensa esperienza in Formula 1, gareggiando per 12 stagioni con diverse scuderie. Il 1996, l’ultimo anno della sua carriera da pilota, iniziò nel peggiore dei modi, sfiorando la tragedia. Il Gran Premio d’Australia di quell’anno, il primo disputato ad Albert Park, per Brundle durò complessivamente meno di due minuti.

Albert Park: cinque momenti chiave al Gran Premio d'Australia
Albert Park: cinque momenti chiave al Gran Premio d’Australia

Scattato dalla 19ª posizione al volante della Jordan, il pilota britannico cercò subito di risalire la classifica. Tuttavia, il suo tentativo di rimonta si interruppe bruscamente alla terza curva: davanti a lui, la McLaren di Coulthard sbandò e colpì la Sauber di Herbert. Senza via di scampo, Brundle finì per tamponare il posteriore di entrambe le monoposto, decollando prima di atterrare rovinosamente nella via di fuga. L’impatto fu talmente violento da spezzare in due la sua Jordan, costringendo i commissari a interrompere immediatamente la gara. Nonostante la gravità dell’incidente, Brundle ne uscì miracolosamente illeso.

Senza perdere tempo, corse ai box per saltare sulla monoposto di riserva e partecipare alla ripartenza. Le telecamere immortalarono la sua corsa per raggiungere Sid Watkins, il delegato medico della gara, e ottenere l’autorizzazione per ripartire. “Ho corso fino in fondo alla griglia, Sid scese dalla macchina medica e disse: ‘Vedo che stai bene, ti ho appena visto correre… che giorno è oggi?’ Era il compleanno di mio padre, il 10 marzo… così disse: ‘Puoi correre’“, ricorderà poi Brundle.

Tuttavia, alla ripartenza la sua gara finì nuovamente alla terza curva, a causa di un contatto con Diniz. Ma quei due minuti surreali rimasero impressi nella memoria degli appassionati, diventando uno dei momenti più iconici della sua carriera.

2002: caos alla partenza

La partenza dell’edizione 2002 rimane una delle più caotiche nella storia della Formula 1. Scattato dalla terza posizione con la Williams, Ralf Schumacher superò il fratello Michael, mettendo nel mirino il primo posto occupato da Barrichello. Nel tentativo di difendere la posizione, il brasiliano della Ferrari chiuse la traiettoria, con la Williams che non riuscì a evitarlo: l’impatto fece decollare la monoposto di Ralf sopra la testa di Barrichello, prima di terminare la corsa nella ghiaia. Fortunatamente, entrambi i piloti uscirono illesi dall’incidente, ma furono costretti al ritiro.

Albert Park: cinque momenti chiave al Gran Premio d'Australia
Albert Park: cinque momenti chiave al Gran Premio d’Australia

Il caos non si fermò lì: altri sei piloti rimasero coinvolti nella confusione generata dal volo di Ralf Schumacher, e tra incidenti, ritiri e squalifiche, solo otto delle ventidue vetture in griglia riuscirono a vedere la bandiera a scacchi. La gara venne vinta da Michael Schumacher, a conferma del dominio Ferrari in quegli anni, seguito da Montoya e da un giovane Kimi Räikkönen, che conquistò il podio al debutto con la McLaren. Quella partenza folle resta tra le più disastrose di sempre, seconda solo al caos di Spa-Francorchamps nel 1998, quando ben tredici monoposto rimasero coinvolte in un maxi-incidente al via.

2005: la vittoria di Fisichella

Nel 2005 il Gran Premio d’Australia sorrise Giancarlo Fisichella, che al volante della Renault conquistò il secondo successo della sua carriera, dopo la vittoria ottenuta in Brasile nel 2003 con la Jordan. In una sessione di qualifica che si basava ancora sul formato del giro secco e condizionata dal maltempo, Fisichella strappò la pole position davanti alla Toyota di Jarno Trulli, l’altro italiano in griglia. Curiosamente, era la prima volta dal 1996 – quando la Formula 1 si trasferì da Adelaide a Melbourne – che la prima fila presentava due piloti di scuderie differenti.

La gara non ebbe particolari sussulti, con Fisichella che controllò perfettamente la gara, tagliando il traguardo davanti alla Ferrari di Barrichello e al compagno di squadra in Renault, Fernando Alonso. La vittoria di Melbourne consentì a ‘Fisico‘ di balzare in testa alla classifica piloti, diventando l’ultimo italiano in Formula 1 in testa alla classifica piloti. Inoltre, con il successo ottenuto l’anno successivo a Sepang, Fisichella divenne anche l’ultimo italiano – fino ad oggi – a vincere un Gran Premio.

2007: il debutto di Hamilton

Il 2007 fu un’anno di ricostruzione per la McLaren, che si trovò costretta a comporre una nuova coppia piloti dopo le partenze di Räikkönen, in direzione Ferrari, e la conferma di De La Rosa come collaudatore del team. La scuderia di Woking accolse il due volte campione del mondo Fernando Alonso, in arrivo dalla Renault, a cui venne affiancato un giovane pilota britannico, campione della GP2. La scommessa di Ron Dennis portava il nome e il cognome di Lewis Hamilton, e il debutto all’Albert Park segnò l’inizio della sua carriera in Formula 1.

Albert Park: cinque momenti chiave al Gran Premio d'Australia
Albert Park: cinque momenti chiave al Gran Premio d’Australia

Dopo una buona qualifica, alla domenica Hamilton scattò dalla quarta posizione, sorprendendo con un ottimo spunto Heidfeld e mettendosi alle spalle persino Alonso. Il britannico disputò una prova eccezionale, tenendo testa per buona parte della gara al compagno di squadra, il quale riuscì a superarlo solo grazie alla girandola dei pit stop. L’uomo copertina fu Räikkönen, che vinse la sua gara d’esordio in Ferrari, ma gran parte dell’attenzione mediatica si concentrò si concentrò sul terzo posto dell’allora 22enne Hamilton. Il resto è storia.

2009: buona la prima per la Brawn GP

Nell’annata da sogno della Brawn GP, le vittorie furono complessivamente otto, con la prima ottenuta da Jenson Button proprio sul tracciato di Albert Park. Il successo svelò al mondo il potenziale della neonata scuderia, che già nel corso dei test precampionato a Barcellona e a Jerez aveva lasciato intravedere qualcosa di importante. Il tanto contestato doppio diffusore, criticato aspramente dalle altre scuderie in griglia ma giudicato regolare dalla FIA, si rivelò l’arma vincente che permise a Button e Barrichello di dominare la concorrenza.

Con la pole position conquistata al sabato e una vittoria mai realmente in discussione, Button firmò la prima delle sue sei affermazioni stagionali, con Barrichello dietro di lui, a completamento di una prima doppietta storica per la Brawn GP. Al termine di una stagione da urlo, Button si laureò campione del mondo per la prima e unica volta in carriera, con la scuderia inglese che trionfò anche nel campionato costruttori, prima di trasformarsi l’anno successivo in Mercedes GP.

Foto: Formula 1, Rainer W. Schlegelmilch

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